TikTok vieta l’accesso ai minori di 13 anni

 

La piattaforma adotterà misure per bloccare l’accesso agli utenti minori di 13 anni e valuterà l’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale per la verifica dell’età. Lancerà una campagna informativa per sensibilizzare genitori e figli. https://www.adnkronos.com/tiktok-blocca-accesso-minori-di-13-anni_35IVtmON5W5ggJm5ILqrRp

Non si Tocca la Famiglia denuncia che sono troppi i casi drammatici di bambini vittime di challenge pericolose e casi troppo ravvicinati per non lanciare forte un grido di intervento!

Dopo la tragedia di Palermo dove la morte per soffocamento di una bambina seguendo una challenge di tiktok, ha rimesso in luce il vicolo buio di certe proposte in piattaforme diversificate, di nuovo un altro caso due giorni fa, in provincia di Lecce, fortunatamente non terminato in tragedia, emulava con una corda e una sedia nel bagno della sua scuola, quanto non riuscito al bambino di Bari purtroppo deceduto per soffocamento.

Sono ancora in corso le indagini, tuttavia per la bimba in provincia di Lecce non vi è stato pericolo di vita perché le compagne hanno subito avvertito il personale scolastico.

La prova era restare sospesa nel vuoto. E in corso un’inchiesta della Procura ma si pensa ad una hanging challenge legata a sfide impossibili alimentate via social .

La rete offre contenuti ad alto rischio per la vita quando sfide come queste raggiungono la vita di bambini minori di 13 anni. La tragedia di Palermo ha mobilitato l’intervento del Garante per la protezione dei dati personali che con una Nota dell’autorità ha disposto nei confronti di Tik Tok il blocco immediato dell’uso dei dati degli utenti per i quali non era stata accertata con sicurezza l’età anagrafica. Purtroppo fino ad oggi 3 febbraio gli utenti continuavano ad iscriversi indiscriminatamente senza identificare con certezza le reali fasce di età.

È di oggi la notizia con la quale tiktok comunica il divieto di accesso agli utenti minori di 13 anni valutando l’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale per la verifica dell’età.

Troppo poco ancora.

È troppo basso il livello di età consentito per interagire con modalità definite ludiche, non alla portata di ragazzini.

Non si Tocca la famiglia chiede l’innalzamento a 16 anni per il divieto di accesso a tali piattaforme ed è in contatto con il Ministero della Pubblica Istruzione perché venga resa obbligatoria a scuola la formazione dei genitori su questi temi gravissimi.

Ad oggi è impossibile verificare l’età di accesso poiché i bambini utilizzano smartphone intestati ai genitori quindi l’accesso risulta sempre essere quello di un maggiorenne.

Il portavoce di TikTok ha dichiarato che come piattaforma non vi è alcun contenuto che incoraggi, promuova o esalti comportamenti che possano risultare dannosi. Sono utilizzati diversi strumenti per identificare e rimuovere ogni contenuto che possa violare le loro policy.
Questo non risulta essere vero poiché eventi drammatici connessi all’uso di questi “giochi” continuano ad esserci, riproposti in diverse forme e continuano a mietere vittime giovanissime inconsapevoli e per nulla informate sui rischi connessi alla spirale di prestazioni sempre più pericolose richieste dalla rete.

Da tutti i sociologi, è sottolineato come i ragazzi ancora troppo piccoli per distinguere la differenza tra imitare un cantante famoso, e quello di esibirsi in sfide mortali. L’appello alla vigilanza delle famiglie si rende più che mai impellente soprattutto in un momento così critico come quello della pandemia che ha triplicato l’esposizione in rete di bambini, ragazzi e adulti. Ma i bambini non hanno gli strumenti per decodificare certi messaggi, hanno assoluto bisogno di un un’accompagnamento di adulti formati che possano sostenerli, guidarli, nella gestione dei rapporti in rete e delle proposte nocive che possono raggiungere la loro fragilità e distruggerla. È necessaria una seria collaborazione con le scuole per promuovere tra le famiglie ogni forma di sensibilizzazione al tema non come proposta, cosa che già si pianifica nelle scuole di ogni ordine e grado, attraverso la figura formata del referente di istituto per l’area bullismo e cyberbullismo, ma pianificarla d’ora in poi come obbligo formativo per tutti i genitori. Finora le buone intenzioni non sono risultate sufficienti per una adeguata informazione utile ad evitare che accadano ancora fatti simili.

È urgentissimo dunque porre un argine a quello che da una parte accresce profitti per i colossi della rete, e purtroppo aumenta i danni sulla pelle dei minori e delle loro famiglie, spesso distrutte da quanto accaduto a Palermo nella tragedia che si è appena consumata. Rivolgiamo un appello alle famiglie e ai genitori affinché Società famiglia e scuola, comunità educanti a servizio del benessere e del futuro di bambini e ragazzi, siano pronti a mobilitarsi perché 1)Tiktok innalzi a 16 anni il divieto di accesso alla piattaforma – rimuova ogni tipo di video pubblicato, potenzialmente pericoloso per la vita delle persone rivedendo con urgenza la propria policy . – il MIUR nel rispetto dell’autonomia scolastica di ogni istituto, invii una Nota indirizzata a tutti i Dirigenti Scolastici nella quale si sottolinei l’urgenza dell’inserimento nel patto di corresponsabilità educativa ( PEC), un punto specifico circa l’obbligo di formazione per le famiglie, da sottoscrivere  all’atto dell’iscrizione, sul tema dei rischi della rete e le gravissime responsabilità legate alluso di smartphone intestati ai genitori. Non si Tocca la Famiglia ha avviato interlocuzioni con il garante per la privacy, la Polizia ed esperti ingegneri informatici facendosi promotrice di una petizione nazionale.

Roma 3 Febbraio 2021

                                                           L’Ass.ne Non Si Tocca La Famiglia
                                                                     Il Presidente
                                                                   Giusy D’Amico

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