IL MINISTRO VALDITARA UFFICIALIZZI SUBITO IL CONSENSO INFORMATO PREVENTIVO PER I GENITORI A SCUOLA

 A Pavia il comune ha stretto una collaborazione con un’associazione Lgbtq per portare nelle scuole elementari l’ideologia gender e “alfabetizzare”
i bimbi con la favola dei conigli gay.

Quindi capite? A bambini di 5-6 anni si è pensato di insegnare che cosa vuol dire essere:
gay trans lesbica bisessuale intersex” …

Come se i bambini di quell’età fossero minimamente interessati alle scelte private che fanno gli adulti nella loro intimità.

  • A quest’età un bambino ha semplicemente necessità di avere idee chiare, non fluide e quindi confuse, per strutturare in modo solido la percezione della sua identità in costruzione.
  • È pericoloso instillare dubbi nelle fragili coscienza in embrione con concetti astratti che confondono e sviano il naturale processo della crescita e della scoperta.

Pensiamo che con i fatti agghiaccianti
di Pavia la misura sia colma
.

Sono dieci anni che combattiamo per tenere fuori il gender dalle scuole, tutelare la libertà di scelta educativa dei genitori
su temi etici tanto sensibili e divisivi.

Vogliamo che le promesse sui giornali del Ministro Valditara ad impegnarsi seriamente su questo fronte,
diventino subito realtà.

Esiste già un’ottima proposta rappresentata dalla
Risoluzione dell’ on. Rossano Sasso
per tutelare dal gender i bambini a scuola,
e che abbiamo sostenuto in Commissione Cultura alla Camera quando siamo stati auditi per discuterla con esponenti dell’opposizione. (video audizione YouTube)
Da diversi Ministri dell’Istruzione in questi lunghi anni abbiamo raccolto spesso troppe chiacchiere e promesse al vento.

ADESSO VOGLIAMO GARANZIE PER LE FAMIGLIE ITALIANE !

UFFICIALIZZARE SUBITO IL CONSENSO INFORMATO PREVENTIVO PER I GENITORI A SCUOLA.

Chiediamo al Ministro Valditara di ufficializzare subito il CONSENSO INFORMATO PREVENTIVO 
per i genitori a scuola. 

CONSENSO INFORMATO PREVENTIVO che dovrà essere
accolto dalle istituzioni scolastiche in qualunque momento
dell’anno scolastico, anche dopo la firma dei genitori sul

Patto di Corresponsabilità (PEC). 

Molte segnalazioni lamentano come la scuola non rispetti il diritto ad un’informazione puntuale e dettagliata sulle attività educative contenute nel PTOF (Piano triennale dell’offerta formativa) relative a temi spesso inseriti in schede tecniche non
sufficientemente esaustive, sul chi, come, in quali orari con
quali competenze, contenuti e strumenti didattici, porterà

avanti il percorso educativo. In particolare per temi eticamente sensibili e divisivi, legati all’educazione affettiva, sessuale, di genere, e per i quali le scuole spesso non accolgono la richiesta di esonero degli alunni da parte delle famiglie, segnalando che il PTOF ormai è stato approvato e la firma sul PEC è considerata una implicita presa visione e accettazione dell’intero pacchetto educativo.

È inaccettabile ritenere che la firma dei genitori al Patto di
Corresponsabilità, costituisca una sorta di firma su un
assegno in bianco, con cui la scuola è autorizzata a rifiutare

le richieste di esonero da parte dei genitori.

Molti progetti, pur inseriti nell’ambito dell’educazione civica e dell’agenda 2030, trattano aspetti che non appartengono al bagaglio dei valori con i quali la famiglia desidera crescere i propri figli, devono essere soggetti al parere dei genitori
e quindi 
non possono risultare obbligatori.

La scuola rispetti l’Art.30 della Costituzione:
“I genitori hanno il diritto 
e il dovere di educare
e istruire i propri figli”
,
perché sono i 
loro primi educatori e in piena alleanza con la scuola e devono essere messi in grado di esercitare
liberamente il proprio primato educativo. 

Difendiamo insieme il
PRIMATO EDUCATIVO DELLE FAMIGLIE

perché venga estromesso dalle scuole l’impianto antiscientifico del GENDER
totalmente estraneo all’ordinamento
del nostro sistema educativo.

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