COMUNICATO STAMPA
** PERCHE’ DOVREMO OPPORCI CON OGNI MEZZO AL DDL ZAN** Lunedì 3 Agosto giornata di digiuno e preghiera. Giusy D’Amico Alle due del mattino del 29 luglio 2020, proprio quando agiscono gli operatori di iniquità è stato approvato il testo del DD Zan contro l’omotransfobia in Commissione Giustizia, senza tener conto delle condizioni poste dal Comitato per la Legislazione espresse il giorno 23 luglio.
Il relatore Zan ha snobbato tutti dicendo che risponderà in Aula a dimostrazione di quanto valore abbia dato al passaggio del testo che in Commissione Giustizia avrebbe avuto il suo dovuto approfondimento arricchendo la discussione con i molti punti di vista e dovute analisi sul tema. Il 3 agosto avrà dunque inizio l’iter parlamentare. Violentate le tempistiche del libero dibattito, ignorate le proteste, silenziate le piazze che in tutta Italia hanno detto no al decesso della libertà di espressione se passasse la legge, resi inutili i convegni indetti sul tema, articoli, i libri scritti come quello pubblicato dal Centro Studi Livatino dove è tutto spiegato e argomentato con dovizia di particolari atti a dimostrare il contenuto liberticida e illiberale di questa proposta di legge. Umiliato con tagli vergognosi il numero degli emendamenti. Che democrazia è quella in cui si corre a dama saltando le pedine come fossero semplici, inutili e scomodi ostacoli? Anche giocare comporta il rispetto delle regole figuriamoci in un governo che dovrebbe rispettare il suo impianto democratico. Questo lo stile di una maggioranza che procede con passi da gigante sulla negazione dei diritti alla libera espressione per alcuni; normando di corsa l’imposizione del pensiero unico per tutti gli altri. Dunque si corre di nascosto e come sempre nel buio per non uscire pubblicamente allo scoperto ed essere giudicati per quel che si è : impostori sulla verità e inquisitori della libertà altrui. Su tematiche per niente urgenti, per niente dibattute con equità, per niente che stia veramente a cuore degli italiani, messi in ginocchio davvero dall’unica urgenza davvero certificata della pandemia. Su tutti i temi connessi all’emergenza Covid-19 non abbiamo sedute notturne in parlamento, sul tema scuola ad esempio, non abbiamo ancora linee guida serie chiare e rassicuranti su come ripartiremo a scuola in settembre, in ginocchio tutto il sistema pubblico di istruzione che ripartirà per ultimo e nel caos totale.. E’ intervenuto ieri il Presidente Mattarella in occasione della “Cerimonia del Ventaglio” e, parlando di scuola ha sottolineato che « la riapertura regolare della Scuole costituisce un obiettivo primario da costruire in un clima che si auspica di collaborazione e di condivisione».Una dichiarazione che suona forte quasi ad alzare il volume sul grido inascoltato di tutti quelli che come noi di Non Si Tocca La Famiglia e #LiberiDiEducare andiamo ripetendo da mesi : la scuola può ripartire in Italia solo con la seconda gamba pubblica delle scuole paritarie ! Invece questo governo preferisce farle chiudere e spedire, quel 15% di alunni senza aule, in musei, cinema, palestre e caserme. Cosa vi è di più ideologico in questa fase delicatissima per il nostro paese se non snobbare il cuore della rinascita che dovrebbe avere sede nell’educazione e nell’istruzione soffocando il grido delle migliaia di famiglie e studenti destinati a vagare in tali strutture ancora non pronte, ancora non organizzate, ancora e mai utilizzabili come vere scuole? Al di là di tante pagliacciate sui banchi rotanti (per altro già in uso altrove e quando non c’era il Covid-19), mascherine per otto ore si/no, percorsi interni di entrate e uscite improbabili, oltre che ignorare il danno subìto da quei migliaia di alunni non raggiunti dalla didattica a distanza e che non recupereremo più, e di tutte quelle donne che se dovesse ripartire la DAD sarebbero costrette a lasciare il lavoro per seguire i figli, oggi vi è anche un altro blocco ideologico che metterà tutti noi in gabbia per le nostre idee rappresentato appunto dal ddl Zan. Comunque sono pronti 4 milioni di euro per spacciare Gender nelle scuole per rispedire a casa i nostri figli più confusi che persuasi. C’è fretta a far passare leggi inique su presunte urgenze nazionali – smentite clamorosamente dai dati in circolazione su discriminazioni per orientamento sessuale e da tutte le analisi pubblicate su base di diritto e giurisprudenza che certificano l’incostituzionalità di questo disegno di legge, che inaugura pene e sanzioni quando esiste già per legge misure punitive per chi compie o istiga atti di violenza. Un governo dunque pronto a classificare come élite una casta di cittadini intoccabili e azzerando attenzione specifiche verso tutti gli altri. La fetta dei “protetti”farà fuori tutti gli altri. Non una parola sui giornali di regime. Non un’eco alle piazze svoltesi in tutta Italia. Le dittature più buie da cui pensavamo esserci liberati, in fondo sono intorno a noi travestite da angeli di luce, cariche di piombo da cui ci potremo difendere solo se la resistenza si farà sempre più colta convinta e strutturata. Del resto anche tutto il degrado del sistema pubblico di istruzione nazionale riflette un programma di monopolio del pensiero, che può attuarsi solo svilendo la qualità del sapere, del servizio, del valore dell’educazione nella sua accezione più profonda. Perché solo alcune persone godranno di questa tutela? E perché non si definiscono i termini di reato ancora estremamente confusi? Qui dunque non è posta in dubbio la verità che nessun uomo può essere discriminato, ma con la scusa della carità no si può tacere sulla verità. E la verità inequivocabile e incontrovertibile è che nasciamo come maschi e come femmine e che veniamo generati dall’unione di un maschio e di una femmina. La verità che un bambino per una crescita sana e armonica, ha bisogno di un padre e di una madre, non è una scoperta per nessuno, lo va ripetendo da decenni tutta la pedagogia e la psicologia dell’età evolutiva. E non ci vengano a dire che i bambini orfani o adottati sono felici e sereni nonostante le ferite profondissime che portano impresse nell’anima e nello spirito, perché sono amati e questo basta. Non vi è identità senza origine. A quei bambini l’amore non basta se alla ricerca delle loro origini dedicheranno tutta la vita per trovare un po’ di pace cercando di sapere da chi sono stati generati. Perché dunque infliggere per legge la condanna di nascere orfani di genitori vivi visto che saremo condannati aspramente se affermeremo l’abominio dell’utero in affitto a fronte dell’importanza vitale per un bambino di avere mamma e papà. Sarà necessario gridarlo dai tetti che questo mercimonio del corpo delle donne è dignità della vita umana è un sistema barbaro in cerca di legalizzazione. È invece saremo denunciati per questo. Sarà dunque necessario farsi carico di ogni possibile strumento, strategia e azione affinché non ci sia tolta la libertà di pensiero e di parola per denunciare quanto è contrario alla libertà e alla dignità tutta dell’uomo, non una parte. Vogliamo poter continuare a dire la verità tutta intera sull’uomo e non raccontarcela tra noi.
Roma, 5 agosto 2020
L’Ass.ne NON SI TOCCA LA FAMIGLIA
UFFICIO STAMPA