Il rischio educativo nel linguaggio dei Media.

il Manifesto Europeo accoglie il Messico


Nel luglio 2022 era uscito su diversi giornali europei, ad opera dell’Osservatorio internazionale La Petite Sirène,[1] un appello-manifesto per chiedere alle istituzioni e ai mass-media un approccio più oggettivo, cioè aderente ai dati scientifici, e ‘plurale’ ai problemi di identità di genere dei minori, cioè meno appiattito sul cosiddetto “approccio affermativo” promosso dagli attivisti Lgbtq+.

Il documento denunciava i gravi danni nei giovanissimi pazienti provocati da diagnosi di disforia, e quindi transizioni di genere, troppo frettolose che utilizzano terapie ormonali rischiose e dall’esito largamente incerto [2].

Il Manifesto Europeo fu presentato ufficialmente in Italia il 28 ottobre dello stesso 2022 nel corso di un convegno – Il rischio educativo nel linguaggio dei media – che l’associazione Non si tocca la Famiglia organizzò a Roma, in Campidoglio, con la collaborazione dell’Osservatorio di Bioetica di Siena, alla presenza di diversi specialisti e rappresentanti di Belgio e Francia e con il sostegno di numerose altre associazioni italiane [3].

Nel 2023, le due associazioni promotrici rilanciarono il documento in un secondo congresso, svoltosi il 24 novembre nella capitale, cui aderirono – oltre a numerosi gruppi italiani – delegati della Repubblica di San Marino e di altri Paesi europei, come l’Ungheria e la Polonia: al convegno diversi professionisti della salute e altri esperti si confrontarono al fine di:  contrastare nelle scuole, nei media e sul web il contagio sociale dell’ideologia gender, 

Quest’anno, il 5 dicembre, l’associazione Non si tocca la Famiglia, sempre con la collaborazione dell’Osservatorio di Bioetica di Siena, ha organizzato alle ore 11 una conferenza stampa a Roma, all’Hotel Royal Santina, per segnalare l’adesione al Manifesto Europeo del messicano Fronte Nazionale per la Famiglia, nella persona dello stesso Presidente, il prof. Rodrigo Iván Cortés Jiménez, presente all’evento! [4]

Nel corso dell’incontro con la stampa – dopo il saluto istituzionale del Consigliere comunale di Roma, dott. Fabrizio Santori – interverranno:
la dott.ssa Giusy D’Amico, Docente, Presidente dell’Associazione Non si tocca la Famiglia;
la dott.ssa Giuliana Ruggieri, Medico Chirurgo dei trapianti, esponente del Comitato Nazionale di Bioetica, Presidente dell’Osservatorio di bioetica di Siena (in collegamento video);
la dott.ssa Maria Venturini, già Medico Pediatra  e Responsabile del Servizio Materno Infantile dell’USL di Rimini;
il prof. Rodrigo Iván Cortés Jiménez, Docente universitario, Vicepresidente della Rete Politica per i Valori (associazione internazionale di leader sociali e politici a favore della vita, della famiglia e delle libertà fondamentali), Presidente del Fronte Nazionale per la Famiglia, Cofondatore dell’Istituto per l’analisi delle politiche familiari;
l’on. Domenico Menorello, Coordinatore dell’Agenda pubblica ‘Ditelo Sui Tetti’, che accomuna oltre cento associazioni, esponente del Comitato nazionale di bioetica (in collegamento video).

L’iniziativa intende così allargare ulteriormente le adesioni all’importante documento scientifico, facendo il punto sulla diffusione dell’ideologia gender e i suoi rischi per i minori [5] , nonché sulle limitazioni alle libertà personali che l’accompagnano: in questo modo il Manifesto Europeo si apre ad una dimensione internazionale!

Lucia Comelli,
Roma 3 dicembre novembre 2024

 


[1] Un gruppo franco-belga di medici, psicologi, insegnanti e accademici.
[2] Cfr. il testo è consultabile anche sul sito www.accompagnareibambini.it, dove è possibile associarsi con una firma all’Appello.
[3] All’iniziativa avevano aderito: Family Day, Tempi, la rete Ditelo sui tetti, l’Associazione Medici Cattolici Italiani, La Petite Sirène e Genitori De Gender.
[4] Il prof. Cortés, ex deputato ed attivista, è stato condannato in Messico per aver difeso in un twitter la libertà di educazione e religiosa contro le proposte liberticide,
presentate alla Camera dall’on. Salma Luévano – che bollavano l’insegnamento cristiano (e biologico) sulla sessualità, come un discorso d’odio – e aver definito un “uomo” il deputato transgender, utilizzando nei suoi confronti pronomi maschili.
Cfr. Luca Volontè, Messico: condannato per un pronome dalla dittatura trans, www. lanuovabq.it, 18.05.2023. 
[5] Dal ripensamento in atto anche in Italia, è nato in marzo un servizio multidisciplinare di consulenza: per giovani che presentano difficoltà nella strutturazione della propria identità personale e di genere e le loro famiglie. La dott. Giusy D’Amico ha definito l’iniziativa una finestra di speranza e in un’intervista online al dott. Federico Tonioni, uno dei responsabili del Centro, gli ha dato modo di smentire l’utilizzo da parte dell’équipe di farmaci e tanto meno di interventi chirurgici, cioè degli stessi discutibili metodi che hanno causato in gennaio un’ispezione al Careggi di Firenze, nonché la chiusura della Tavistock a Londra.  Cfr. Lucia Comelli, All’Ospedale Gemelli di Roma si apre una finestra di speranza per chi soffre di disturbi identitari: gli interventi di Giusy D’Amico e del dott. Federico Tonioniwww.sabinopaciolla.com, 20.03.2024.