LETTERA ALLE FAMIGLIE
Cari genitori, famiglie, educatori, docenti e tutti voi che avete seguito, sostenuto e condiviso le nostre iniziative a tutela della libertà di educazione e di espressione, di sensibilizzazione per difendere la famiglia e il ruolo fondante del padre e della madre nella costruzione dell’identità dei propri figli.
Ci rivolgiamo a voi per tracciare insieme il percorso intrapreso da tempo e che dopo il 17 giugno davanti al Miur ci vede ancora più decisi a chiedere di formalizzare urgentemente il Consenso informato Preventivo che consentirà a tutti i genitori di autorizzare o no la trattazione di tutti i temi sensibili e divisivi , come l’educazione di genere, l’educazione alla parità dei sessi, e quanto e’ contenuto su tematiche di educazione affettiva e sessuale contenute nel comma 16 della L. 107 La buona Scuola.
Non andiamo in vacanza continueremo a porre un argine alle note posizioni ideologiche che dal femminismo in avanti hanno prodotto in varie sfumature quello che con il nome di gender, il Papa ha definito addirittura “una guerra mondiale contro la famiglia “oltre a ritenere che vi sia in atto una vera colonizzazione ideologica.
Il Gender e’ passato dentro la legge Buona Scuola e purtroppo tanti progetti ideologici continuano ad entrare nelle scuole, parlando di sesso a bambini e ragazzi in modo distorto, proponendo letture nelle scuole di nido e infanzia dove si parla della normalità di avere due mamme o due papa’, dove si parla di un bambino di nome Zaff che vuole essere bambina e quindi si traveste con una gonna per nascondere la sua mascolinità .
Ha girato in tutta Italia uno spettacolo teatrale chiamato : Fa Afafine, anche aperto alle scuole, dove si parla di un bambino che nei giorni pari e’ maschio e nei giorni dispari si sente femmina.
Tutto questo spesso e’ accaduto e continua a succedere senza che i genitori vengano informati e diano autorizzazione per trattare questi argomenti con i propri figli.
I giovani dai 14 anni in su sono coinvolti in un processo di sessualizzazione precoce che li aliena sempre più dalla verità unica dell’amore, con corsi di educazione sessuale dove viene spiegato tutto esplicitamente, dove la pillola del giorno dopo e’ presentata come un comune anticoncezionale e si spiega alle ragazze come si puo abortire per evitare spiacevoli inconvenienti, l’omosessualità e’ presentata come normale variante del desiderio sessuale.
La lotta agli stereotipi poi promuove una specie di duello tra maschile e femminile che noi pensiamo non aiuti affatto la ricostruzione di sane alleanze tra uomini e donne.
Dopo il family day, senza sosta abbiamo dato battaglia con manifestazioni, petizioni, proteste nel ministero della Pubblica Istruzione, in Parlamento, nelle scuole, scrivendo sui giornali, incontrando ministri e parlamentari, in modo opportuno e inopportuno .
Stiamo facendo pressioni per denunciare pubblicamente tutte le volte che la scuola scavalca il diritto dei genitori che sono i primi educatori dei figli.
Stiamo vedendo anche come queste battaglie stanno dando i primi frutti come in
Lombardia dove l’attivazione dello Sportello Famiglia ha messo a disposizione uno strumento utile per andare incontro alle richieste, alle istanze e ai problemi che sempre più spesso oggi riguardano i minori nel loro percorso educativo. Uno strumento che ha messo al centro la Famiglia e che ci auguriamo possa essere sviluppato anche in altre regioni.
Altri segnali segnali significativi di una reazione nazionale alla difesa del primato educativo dei genitori li abbiamo avuti dal Trentino dove e’ stato stabilito che per i progetti Gender i genitori possono astenere i propri figli per quel giorno dalla scuola senza doversi giustificare .
Noi chiediamo molto di più : non un giorno di assenza giustificata, ma l’esonero dal progetto e un’attività alternativa che la scuola dovrà garantire per una piena attuazione del diritto allo studio di ogni alunno.
Continueremo comunque a chiedere agli Uffici Scolastici Regionali e Provinciali di rispettare il primato educativo dei genitori informandoli il più possibile su tutti i dettagli di quei progetti che trattando temi sensibili e divisivi devono essere sottoposti al consenso dei genitori.
Lo dice la nostra Costituzione al cap.30 “ E’ DIRITTO E DOVERE DEI GENITORI ISTRUIRE ED EDUCARE I PROPRI FIGLI”
Lo ribadisce la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’uomo, sottoscritta dall’Italia dopo le guerre mondiali, dopo che si erano visti gli effetti devastanti dell’educazione in mano allo Stato.
Al cap 26 dice: “I GENITORI HANNO IL DIRITTO DI PRIORITÀ NELLA SCELTA DEL GENERE DI ISTRUZIONE DA IMPARTIRE AI PROPRI FIGLI”
Ma questo diritto va difeso dai genitori in persona.
Come Associazioni garantiamo ogni supporto necessario per accompagnare le famiglie nel percorso di entrata e interazione con le scuole.
Abbiamo visto come la vera sfida culturale al contrasto dell’ideologia gender nelle scuole e’ il coinvolgimento attivo dei genitori a scuola.
Per questo vi invitiamo a candidarvi a Settembre nelle prime riunioni in cui si eleggeranno i rappresentanti di classe e poi quelli di istituto, non abbiate timore di esporvi, non si presenta quasi nessuno a questi incontri, sarete eletti sicuramente!
La vostra preziosa presenza vi consentirà di vigilare e intervenire in situazioni dubbie di percorsi educativi critici e di proporre alternative di qualità, collaborando con la scuola nell’offerta di buoni progetti di educazione affettiva e lotta ad ogni forma di discriminazione.
Abbiamo un ventaglio ampio di proposte che stiamo attivando nelle scuole e inoltrando anche presso il Miur in rete anche con altre Associazioni di genitori e famiglie.
Abbiamo fermato LA STRATEGIA UNAR con la petizione nazionale che abbiamo rilanciato subito dopo lo scandalo messo in rilievo dal programma delle Iene, abbiamo chiesto spazio alle associazioni dei genitori e ” pulizia “dentro un ufficio anti discriminazioni dove e’ accaduto di tutto…sono stati erogati vergognosi finanziamenti ad associazioni lgbt che con soldi pubblici hanno promosso orge, droga e prostituzione.
Abbiamo lanciato la campagna ” Adotta un docente ” per condividere con tutto il corpo insegnante un Manifesto Educativo a sostegno della professionalità di chi insegna in nome della propria libertà educativa perfettamente coincidente con la libertà educativa dei genitori.
Abbiamo acceso i riflettori e fermato le LINEE GUIDA DI APPLICAZIONE DEL COMMA 16 della Legge 107, infarcite di gender e che giacciono dentro un fantomatico cassetto.
La rete di associazioni, comitati e genitori attivi dal Family day in poi, ha creato quel muro necessario per tenere sotto controllo le derive ideologiche del nostro tempo.
Abbiamo messo in luce e momentaneamente fermato gli 8 Disegni di legge presentati alla Camera sulla cosiddetta EDUCAZIONE DI GENERE obbligatoria a scuola, e continuiamo a monitorare la commissione dove abbiamo avuto parola in sede di audizione il 15 settembre 2016 e alla quale abbiamo fatto pervenire un documento di critica pedagogica sul perche riteniamo sbagliato che lo Stato intervenga nell’educazione affettiva e sessuale dei nostri figli, che invece spetta solo alla famiglia.
Stiamo aspettando una convocazione ufficiale dal Ministero della Pubblica Istruzione per concordare un pronunciamento a livello nazionale, sulla modalità con cui le scuole richiederanno il consenso informato preventivo ai genitori su tutti i temi inerenti il comma 16 che ad oggi propagandano gender e sessualizzazione precoce, ritenuti ormai estremamente sensibili e divisivi tra le famiglie.
Sia predisposto un esonero e attività alternativa per gli alunni che non parteciperanno a questi corsi.
– SE IL MINISTERO NON ASCOLTERÀ QUEL GRIDO CHE GENITORI HANNO LANCIATO IL 17 GIUGNO CHIEDENDO UN INCONTRO CON IL MINISTRO, ALLORA CONFERMEREMO L’INVITO ALLE FAMIGLIE DI NON FIRMARE IL PEC QUEST’ANNO IN SEGNO DI ROTTURA DI QUEL PATTO DI ALLEANZA TRA SCUOLA E FAMIGLIA.
– TORNEREMO A PROTESTARE NEL MESE DI OTTOBRE DAVANTI AL MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
…e non ci fermeremo finche’ non sia dato degno riconoscimento al primato educativo della famiglia, leso da un grande vuoto interpretativo di quelle normative che gia’ esistono e che lo stesso Ministro Fedeli ha continuato a citare nelle recenti interrogazioni parlamentari proprio sul tema del Consenso Informato Preventivo.
Ministro fai presto avevamo chiesto un incontro entro il 30 giugno, stiamo pazientando ancora per poco, rispondi Ministro garantiamo subito alle famiglie l’inizio del nuovo anno scolastico con il piede giusto verso una rinnovata fiducia tra scuola e famiglia!!
Un caro saluto a tutti in attesa degli aggiornamenti sui prossimi sviluppi !!
Buone vacanze!
Roma, 13 luglio 2017
Il Presidente
Giusy D’Amico
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