Cari genitori,

dopo la bella notizia di ieri che confermava il rinvio ufficiale dell’esame della Cirinna’, rimandando alla riunione del 10 Settembre della capigruppo per decidere come procedere, possiamo credere che visti i circa 1500 emendamenti di ostruzionismo portati avanti da Giovanardi, forse si sta parlando del Settembre 2017…

Questo è quello che avete combinato con la vostra presenza il 20 Giugno!

Vi scriviamo pensando sia cosa buona, durante queste vacanze, aprire una riflessione in vista della prossima riapertura delle scuole.

Giungono in ambiti assai diversificati e da diversi giorni, messaggi e comunicazioni estremamente allarmanti su cosa accadrà nelle scuole a settembre, come attaccare, prima di essere attaccati, diffide e misure preventive che stanno scatenando allarmismi esagerati che non gioveranno affatto nel delicato approccio con l’istituzione scolastica, già denso di sospetti per tutti gli episodi che abbiamo avuto modo di segnalare e che ci sono stati segnalati come legati all’ideologia del Gender.

È importante chiarire che una cosa è tenere alto l’allarme una cosa è creare allarmismi.

Questa modalità comunicativa non contribuisce alla costruzione di rapporti distesi che è necessario si instaurino ad inizio anno scolastico e non favorisce il clima di collaborazione necessario tra scuola e famiglia su quel dato di fiducia che produce atteggiamenti costruttivi e propositivi.

Certamente le prime due grandi vittorie ottenute dalla piazza del 20 Giugno sono state: lo slittamento del ddl Cirinna’ in autunno, e la grande presa di coscienza su un tema urgente rispetto al quale finalmente è stato nominato l’innominabile: il Gender.

Era necessario si aprisse un dibattito pubblico a favore di una giusta tutela nei confronti di quella che e’ necessario continui ad esistere come educazione libera da vincoli ideologici.
Era necessario scendere in piazza per dare voce al silenzio stampa su questi temi, per incoraggiare i tiepidi, per convincere i dubbiosi, ma anche per intimorire coloro che con premeditazione hanno volutamente introdotto questa nuova antropologia legata in sintesi ad una propaganda di indifferentismo sessuale, dannosa per i nostri figli.

Molte scuole in buona fede non conoscendo il tema del dibattito, hanno accolto percorsi di dubbia validità educativa, spinti dalla nobilissima lotta verso ogni forma di discriminazione e introducendo linee progettuali legate alla decostruzione degli stereotipi maschili e femminili, come soluzione ai conflitti sociali di violenza di genere.

Posto che questa è una proposta che l’Europa invita ad accogliere, noi siamo assolutamente contrari ad appoggiare tentativi di sperimentazioni educative basati sul Gender che proponendo sostanzialmente l’indifferentismo sessuale, pone le basi per una grande confusione antropologica, nel processo di definizione e sviluppo dell’identità del bambino e del ragazzo, vi sono molteplici soluzioni educative che possono egregiamente sostenere la lotta alle discriminazioni sociali, di genere, culturali, razziali, etc.

Abbiamo appositamente creato una fitta rete di Buone Prassi Educative, espressamente rivolte all’educazione affettiva e sessuale, privilegiando il rispetto per le pari opportunità, pari dignità, pari diritti, tra le persone.

L’educazione Civica nello studio degli articoli più significativi della nostra Costituzione a partire dal cap. 3, invita tutti i cittadini ad una riflessione molto ampia sul rispetto dovuto ad ogni persona

Potete scriverci una mail se volete proporre nelle vostre scuole buone prassi educative attingendo alla rete nata quest’anno in collaborazione con altre realtà.

Raccomandiamo comunque prima dell’inizio delle lezioni, la lettura approfondita del POF se non l’aveste ancora fatto, avendo cura di chiedere se è quello aggiornato, visto che solitamente viene ridefinito verso ottobre/novembre, fissare un incontro con il dirigente scolastico ed argomentare serenamente su dubbi e perplessità che come famiglie e genitori avete pieno diritto di esprimere.

Consegnare il Consenso Informato all’ufficio protocollo, di cui presto avrete il modulo aggiornato, leggere attentamente il PEC, Patto di Corresponsabilità Educativa, per scuole medie e superiori, dove in tutte le sue parti è chiesta mutua collaborazione ed impegno affinché la scuola raggiunga tutti gli obiettivi prefissati e la famiglia contribuisca a realizzarli nel pieno rispetto delle parti e nell’interesse della maturazione globale del ragazzo.
Dopo aver valutato che non vi sia nulla di dubbio e chiarita la vostra posizione con il dirigente, potete firmarlo, vigilando sempre che vengano rispettati i termini di quanto richiesto sia a voce che in forma scritta.

Solo in un secondo momento e vedendo disattese le proprie richieste si valuterà l’ipotesi della diffida.

Qualora le condizioni di cui sopra non vi siano per dichiarati motivi e per atteggiamenti in cui la scuola in modo trasparente dichiara voler portare avanti l’educazione di genere allora sarebbe cosa buona pensare prima dell’inizio delle lezioni ad operare un cambio di scuola per i vostri figli, non senza aver prima comunque espresso tali perplessità al dirigente scolastico di riferimento, il quale potrebbe tener conto di alcune nuove dinamiche legate al nuovo dibattito pubblico in materia e agire di conseguenza.

Con l’augurio di poter collaborare, per un migliore rapporto di fiducia e stima nei confronti dell’istituzione scolastica, sperando in un contributo significativo che ognuno di noi potrà dare all’educazione vi salutiamo augurandovi buone vacanze.

Roma, 6 agosto 2015

Un caro saluto.

Giusy D’Amico

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