“Il matrimonio dello zio”…con un altro uomo…lettura a bambini di 9 anni nella scuola Elisa Scala di Roma! E i genitori?
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Nell’Istituto Comprensivo Motta Camastra/ “Elisa Scala”, nella Borgata Finocchio di Roma si leggono libri di dubbio valore educativo, a bambini di 9 e 10 anni sul matrimonio tra due uomini e si fa propaganda del concetto assai diffuso del “love is love” dove tutto e il contrario di tutto sembrano essere diventati obbligo educativo.
Qualche genitore perplesso ha contattato la nostra associazione per chiedere se fosse normale in orario di lezione, leggere libri del genere a bambini così piccoli e perché non si è espressamente chiesto ad ogni genitore l’autorizzazione, spiegando esattamente quale fosse l’obiettivo di tale progetto e prevedendo l’esonero per quei bambini i cui genitori avessero espresso dissenso.
Purtroppo pare che il vice preside sembra non ritenere affatto necessario il coinvolgimento dei genitori nelle decisioni della scuola, quasi fossero slegati dall’unico dato che invece li lega ad essa : i propri figli e la loro educazione!
Rammentiamo al vice preside della scuola che proprio in ordine al comma 16 della L.107, le recenti Linee Guida da poco emanate dal Miur hanno esaltato il pieno e attivo coinvolgimento delle famiglie nell’educazione dei propri figli proprio citando espressamente il cap. 29 della nostra Costituzione sul dovere dei genitori di istruire i propri figli e l’Art. 26 della Dichiarazione dei Diritti dell’ Uomo che ne afferma la priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire loro.
Sulla necessità di richiedere il consenso dei genitori per studenti minorenni la
circolare ministeriale n.4321 del 6/7/ 2015 sottolineava :
“…Va inoltre specificato che i progetti relativi a qualsiasi tematica possono essere realizzati, in orario curricolare, sia nell’ambito del curricolo obbligatorio sia nell’ambito della quota parte facoltativa, ma pur sempre previsti dal Piano dell’Offerta Formativa. La partecipazione a tutte le attività extracurricolari, anch’esse inserite nel P.O.F., è per sua natura facoltativa e prevede la richiesta del consenso dei genitori per gli studenti minorenni “.
Proporre la trattazione di temi tanto sensibili con bambini piccoli, richiede l’obbligo di un coinvolgimento attivo dei genitori di tale coinvolgimento ne parla anche il Patto di Corresponsabilità Educativa su cui si è espresso il Ministro Fedeli prorpio nei giorni scorsi.
Per essere una scuola inclusiva e rispettosa delle scelte di ognuno, non è pensabile che sia ritenuto lecito obbligare i bambini ad ascoltare storie che li convincano che tutto è uguale a tutto, che quel che impone il pensiero unico dominante sia la realtà e che sia da accettare come elemento di modernità o progresso, entrare a gamba tesa nella sfera valoriale degli insegnamenti che i genitori offrono ai propri figli, non è compito della scuola, è necessario il coinvolgimento della famiglia, la scuola è chiamata a predisporre spazi dove argomentare dettagliatamente sul percorso educativo del progetto legato a letture come queste che rimangono terreno di tutela da parte dei genitori.
Roma, 11 marzo 2018
Presidente dell’Associazione
Non Si Tocca La Famiglia
Giusy D’Amico