Sapevate che i lego sono omofobi? Attenti a incastrare i mattoncini: potreste rischiare di confondere i bambini mostrando loro la “surreale” immagine di un uomo e una donna in fase di accoppiamento!

Si legge su diverse testate giornalistiche che il cosiddetto Gender and Sexuality Network del Science Museum di Londra sia arrivato ad affermare, in questi giorni, che i mattoncini lego sono potenzialmente legati a una visione binaria della sessualità umana: tutto questo viene fatto risalire alla “forma” dei pezzetti di plastica che avrebbero delle parti “maschili” – i perni che sporgono – e “femminili” – i fori che servono ad incastrare i pezzi tra loro.

La folle ideologia woke, nella sua ossessione e mania di sessualizzazione ed erotizzazione della realtà, è arrivata finalmente ad intaccare anche la neutralità del carattere puramente ludico di un gioco con cui tutti noi abbiamo avuto a che fare nella nostra infanzia.

Che dire di questa vicenda? Condividiamo appieno le parole di McAnena, direttrice dell’associazione Sex Matters, secondo cui un tour guidato al Science Museum dovrebbe regalare ai turisti delle esperienze formative che siano in grado di arricchire la propria cultura personale e non inculcare strampalate ideologie di genere campate per aria.

La cosiddetta “eteronormatività” intrinseca nei mattoncini Lego (a detta del museo) non è solo un’assurdità, ma è riconducibile alla dimensione di sovversione della realtà propria di certe ideologie deliranti del nostro tempo che rimandano qualsiasi aspetto della realtà alla dimensione sessuale dell’uomo, rielaborandola in maniera distorta attraverso gli estremi del vittimismo, da un lato, e dell’esagerazione dall’altro.

Per quanto riguarda poi il cosiddetto carattere “normativo” dell’eterosessualità, si dovrebbe fare riferimento, piuttosto, a una sua funzione descrittiva: il rapporto eterosessuale, lungi dall’imporre norme morali o sociali alle persone, è semplicemente rappresentativo della funzione biologica squisitamente umana legata alla riproduzione e alla propagazione della specie. Non c’è nulla di normativo o di dispotico nel dire che esistono, biologicamente, solo due sessi: è un dato di fatto che rappresenta la realtà delle cose.

Ancora una volta, dunque, la cultura woke e l’ideologia gender fanno acqua da tutte le parti: questi tentativi disperati di demonizzare una semplice attività ludica e di attaccarsi a qualsiasi argomento per reinterpretarlo semanticamente in chiave erotica e fluida è tipico della visione passionale e antiscientifica alla base di queste teorie “farlocche” e sovversive dell’equilibrio e della proporzione intrinseche nella realtà.

Nessun genitore, per fortuna, è allarmato da questa notizia che, invece di fare scalpore, suscita anche un minimo di compassione nei confronti della disperazione delle vittime che la queer ideology semina quotidianamente: i nostri bambini continueranno a giocare con i lego tranquillamente, assemblando mattoncini che li aiuteranno non a compiere rituali tribali di accoppiamento, ma a tessere sane relazioni sociali e affettive per la loro crescita e il loro sano sviluppo.


Roma, 10 febbraio 2025,

 

Tommaso Di Pietro (social media manager dell’ass. NSTLF)