COMUNICATO STAMPA 

 

(Giusy D’Amico) Non si Tocca la Famiglia INTERVENGA LA PRIMA CARICA DELLO STATO PER IMPEDIRE STRUMENTALIZZAZIONI DEL SERVIZIO PUBBLICO TELEVISIVO 
 

L’associazione Non si Tocca la Famiglia esprime profondo sconcerto nell’aver visto affidato ad un rapper, e in una serata come il 1 maggio, dedicata al lavoro, e agli italiani che lo hanno perso soprattutto causa covid, un tema politico tanto delicato e complesso come il ddl Zan,  eticamente sensibile per milioni di famiglie, genitori, docenti, e altamente divisivo tra coloro che ne hanno fatto oggetto di serio studio giuridico. 

 
Il tema richiede argomentazioni competenti nel merito e non propagande politiche gratuite da un  palco come quello del concertone. Nel metodo poi, l’approccio è stato unilaterale e  discrinatorio da parte di Fedez, nei confronti di chi, attaccato pubblicamente, non ha potuto difendersi. 
 
Si è imposta dunque un’informazione che abusando della rete  pubblica televisiva pagata con i soldi dei contribuenti, ha diffuso luoghi comuni, e a colpi di slogan  ha voluto imporsi con la forza del potere mediatico. 
Lo afferma Giusy D’amico presidente dell’associazione, che intravede sempre più, un grave pericolo per la democrazia italiana. 
L’impianto legislativo è estremamente controverso e  criticato sia dal mondo femminista  che da quell’ente ” ultracattolico” della CEI, che recentemente ha ribadito l’unicità del matrimonio tra uomo e donna e nessun vuoto normativo  riguardo le  tutele, in termini di legge, alla persona in tutta la sua globalità. 
Purtroppo è in pericolo la libertà di educazione e di opinione della famiglia,  penalizzata se continuerà ad esprimere pubblicamente, convinzioni morali e dal fondamento antropologico, come quelle sull’unicità della famiglia naturale. Sarà in pericolo sarà anche la  libertà di insegnamento, maggiormente per gli insegnanti di Religione Cattolica che potenzialmente saranno i primi candidati a portare lo stigma di omofobi, per le spiegazioni che offriranno sul tema del matrimonio e della differenza sessuale, relative al cap 3 della  Genesi su  ” maschio e femmina li creò”. 
Rifiutiamo come associazione di genitori, famiglie, docenti, educatori, di essere inseriti nelle liste nere di regime, solo perche continueremo a pensare che i bambini, per una crescita armonica, hanno bisogno di un papà e di una mamma,  che l’utero in affitto è un abominio contro la dignità delle donne, che si nasce come maschi e come femmine e si viene generati dall’unione di un maschio e di una femmina.
 
Riteniamo profondamente ingiusto quanto accaduto e chiediamo alla più alta carica dello Stato di intervenire perché non si  adoperi più il mezzo televisivo in modo  così sbilanciato, e con toni da derby come allo stadio, per trattare temi tanto  importanti e delicati per il destino di libertà, dell’intero paese.
 
Roma 3 Maggio 2021
 
                                                           L’Ass.ne NON SI TOCCA LA FAMIGLIA
                                                      (L’Ufficio Stampa)

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