GENITORI IN FAMIGLIA E A SCUOLA ANNO 2019/2020
Il nuovo anno scolastico ha inaugurato il nuovo e sempre antico, vociare di bambini allo squillo della campanella, il passo meno chiassoso dei ragazzi più grandi, non meno curioso e allegro nel ritrovare amici, compagni e docenti nella possibilità di imbattersi in nuovi volti simboli di esperienze nuove da vivere. Come ogni anno i loro e i nostri sguardi, di discenti e docenti, avranno la luce che gli occhi attenti regalano davanti la nuova strada da percorrere insieme, avranno dentro le sane le paure che aiutano a crescere, a misurarsi, a decidere chi sarò da grande, cosa ne sarà del mio futuro, delle mie relazioni, la grande forza la attingeranno da coloro che sceglieranno come punti di riferimento, come guide per quella strada che spesso si farà buia e in cui talvolta né docenti ne genitori, sembreranno accorgersi delle difficoltà di quel percorso che spesso nasconde tranelli, ma fortunatamente anche tante sorprese che saranno svelate solo a chi e’ disposto ancora a stupirsi, a rimettersi in gioco, a credere oltre il limite.
Questa dunque la grande sfida umana e professionale degli uni e degli altri. Saper vigilare su bambini e ragazzi, valorizzando i desideri per trasformarli in progetti di senso, alimentare speranze, usare linguaggi nuovi, sentire sempre viva quell’ansia educativa che non sopisce gli animi ma li tiene desti perché non ci sfugga quel sorriso da incoraggiare, quel disagio che merita il nostro rispetto, quella dedica scritta su un foglio lasciato cadere per caso, quel dolore sordo che abbiamo trascurato dicendo…tanto crescerà…, a volte si decide di non crescere, allora dovremo essere pronti a creare quel ponte per farli passare, tendendo la mano, donando un sorriso, avendo cura che ogni azione sia compiuta desiderando il bene più alto, che non e’ il risultato del voto in pagella e portato a casa, ma la fiducia con cui avro’ misurato il mio dare come genitore e docente, la stima che avrò posto anche nel piu’ piccolo passo compiuto, il clima al quale avrò saputo dar vita certo che l’opera più ardita non è riempire vasi ma accendere fuochi.
Ecco se avro’ saputo compiere questo come docente e come genitore, avrò realizzato un pezzo di cielo sulla terra e saprò di essere stato utile non solo per aver operato saggiamente ma perché la misura del mio dare la leggero’ ogni giorno nei loro occhi, nel loro desiderio di rimettersi in gioco, nel loro continuo desiderio di relazione, di affetto, di curiosa scoperta, che nutre, alimenta quel fuoco al quale non dovrò mai abituarmi, perché rischierò che si spenga senza che io abbia fatto nulla per contribuire a tenerlo sempre acceso.
Questo augurio e’ per tutti coloro che in queste settimane hanno mosso i primi passi un po’ sgranchiti verso il mondo della scuola dove i banchi diventano le lavagne dell’anima per disegnare cuori, per attaccare gomme masticate sotto le sedie, per nascondere mani sudate di tensione ma sono anche i banchi nei quali e’ bene confondersi, lasciando la cattedra lontana, perche’ come docenti questo stare con e in mezzo a loro, diventi contagioso del desiderio di crescere insieme. Quest’anno siamo chiamati come dovrebbe accadere più spesso a collaborare con la scuola perché sia l’anno delle decisioni condivise con famiglie e docenti, della presa di coscienza che se desidero saperne di più su quello che la scuola offre ai miei figli ed esprimere come genitore il mio punto di vista, non posso delegare altri, non posso pensare che non avrò tempo per fare il rappresentante di classe (tra poco le elezioni… Candidatevi!) e se ho timore che qualcosa vada storto devo esserci, partecipare per chiarire, offrire controproposte.
Diventare la grande maggioranza di coloro che si interrogano, condividono la fatica della ricerca e della critica e che iniziano a pensare seriamente che l’attacco frontale non è mai la strategia più adeguata per una assunzione di responsabilità sul ruolo di partecipazione attiva nella scuola in grado di modificare errori, gestire incomprensioni, ristabilire equilibri perduti .
Tante le derive antropologiche approdate nel silenzio dentro le nostre scuole, dal gender all’educazione sessuale tipo “istruzioni per l’uso” all’educazione di genere di stampo femminista a tante iniziative yoga su cui abbiamo acceso i riflettori perché venisse nominato l’innominabile Gender e scoprire che la neolingua ad esso connessa aveva confuso i distratti e usato termini ambigui per meglio nascondersi.
Fortunatamente i moltissimi che ormai ci seguono sono sufficientemente edotti sulle trappole studiate dal sistema e hanno imparato a interagire in modo competente e astuto. Non credo vi siano ricette assolute e garantite, anzi la darei come premessa onesta, ma trovo efficace valutare insieme i passaggi possibili e che risulteranno vincenti solo se adottati con astuzia da genitori e famiglie. Come Associazione Non Si Tocca La Famiglia, visitando il nostro sito www.nonsitoccalafamiglia.org si possono trovare consigli, proposte e contatti utili per coordinare azioni efficaci nelle scuole su tutto il territorio nazionale dove molti referenti regionali sono a servizio dell’educazione e della libertà educativa dei genitori.
Importante sottolineare che il nodo cruciale della questione riguardo le invasioni ideologiche nelle scuole, non e’ quello di attaccare subito , ma entrare nel sistema per governare le proposte dal di dentro e nel modo più partecipato possibile.
Per questo esistono i rappresentanti dei genitori, nei consigli di classe (che al momento sono uscenti in vista delle nuove elezioni di Ottobre)può candidarsi chiunque sono solo tre incontri annuali inoltre essere eletti è facilissimo perché solitamente non si presenta nessuno alle riunioni, fatte salve le giuste eccezioni…
Poi vi sono i rappresentanti nei Consigli di Istituto, che sono incaricati di vigilare, comunicare, approvare, proporre o argomentare a nome dei genitori e docenti tutti, su iniziative che la scuola propone nel piano dell’offerta formativa e che possono essere non condivise e quindi non accolte dalle famiglie o da altri soggetti della comunità scolastica. Quindi e’ importantissimo fare rete tra genitori conoscendo in modo approfondito il Piano Triennale dell’offerta Formativa chiamato PTOF.
– Questo ci invita a pensare ad una nostra possibile ed utilissima candidatura, oppure ad individuare nuovi rappresentanti da eleggere perché conosciuti e si affidi loro il compito di partecipare attivamente a nome di tutti i genitori nell’azione di selezione, verifica, sostegno sulle linee educative proposte e valutare se condividerle se ritenute idonee per i propri figli. Essere informati su possibili buone prassi di educazione affettiva da presentare in alternativa a quelle proposte dalla scuola, per collaborare con i docenti e dirigenti.
A questo titolo come Associazione abbiamo portato in molte scuole italiane il progetto Cineforum per scuole secondarie di primo grado in collaborazione con il regista Pupi Avati contro le discriminazioni e il Bullismo. Per informazioni visitare il nostro sito. Il progetto sta avendo molto successo e questo è proprio il momento per presentare le proposte da inserire nel PTOF per fine Ottobre.
Come docenti nei collegi che già sono in fase di svolgimento siamo chiamati a far presente che su qualunque proposta ritenuta dubbia, e’ necessario tener conto dell’importanza fondamentale che riveste il pieno coinvolgimento dei genitori in ogni decisione che oltrepassi le linee curriculari proposte dalle normative vigenti. Questo per evitare di contribuire alla stesura di un PTOF non rispettoso dei valori di famiglie e genitori.
Presentare presso l’ufficio protocollo il Consenso Informato Preventivo ormai approvato e reso ufficiale dalla Nota Ministeriale Miur n. 19534 del 20-11-2018 dove si legge che : “tutte le attività didattiche inserite nel PTOF, anche ove aggiunte in corso d’anno, devono essere portate tempestivamente a conoscenza delle famiglie, o degli studenti se maggiorenni”; – in particolare, per quelle che prevedano l’acquisizione di obiettivi di apprendimento ulteriori rispetto a quelli di cui alle indicazioni nazionali di riferimento. – che ciò dovrebbe avvenire al più tardi al momento dell’iscrizione a scuola, ma è comunque necessario che si provveda con congruo anticipo rispetto all’inizio di ciascuna attività;- che “la partecipazione a tutte le attività che non rientrano nel curricolo obbligatorio, ivi inclusi gli ampliamenti dell’offerta formativa di cui all’articolo 9 del D.P.R. n. 275 del 1999, è, per suanatura, facoltativa e prevede la richiesta del consenso dei genitori per gli studenti minorenni, o degli stessi se maggiorenni. – In caso di non accettazione, gli studenti possono astenersi dalla frequenza. Al fine del consenso, è necessario che l’informazione alle famiglie sia esaustiva e tempestiva”.
Come genitori e docenti dobbiamo riappropriarci di un ruolo che abbiamo consegnato nelle mani dell’istituzione e che nel vuoto delle relazioni, la scuola ha finito per gestirlo in modo referenziale e non di rado dannoso.
– Pertanto il primo passo da compiere dopo aver letto il PTOF è presentare il Consenso Informato Preventivo orientato alla richiesta di esonerare i vostri figli da attività non condivise perché’ non facenti parte delle discipline con cattedra e voto come la lingua italiana, inglese, studio delle scienze storia etc .. quindi extra curriculari e facoltative.
– A questo punto e solo dopo aver avviato tale percorso di mutua collaborazione, se vedrete disattese le istanze presentate, allora potrete decidere se ritirare i vostri figli da quella scuola oppure rivolgervi alle associazioni di genitori come la nostra Non Si Tocca La Famiglia ma ve ne sono moltissime altre ben preparate e attente, con cui decidere quali strategie adottare a vantaggio dei vostri diritti, soprattutto per quanto attiene alla delicata sfera dell’educazione affettiva di bambini e ragazzi minorenni.
La scuola ha il dovere di accogliere tutti, di educare alla diversità, ma il divieto di imporre visioni distorte e dannose per il delicato processo di costruzione dell’identità dei bambini. Nell’ottica di un sano e collaborativo inizio di anno scolastico auguriamo alleanze educative a scuola tra tutti coloro che in modo attivo sono chiamati ad animarla e rinnovarla dal di dentro.
Roma, 02 ottobre 2019
L’Associazione Non Si Tocca La Famiglia
Il Presidente
Giusy D’Amico