EMERGENZA
IL COMUNISMO AL GOVERNO VUOLE RENDERE LEGGE UN DISEGNO PROGRAMMATO PER
IMBAVAGLIARE LA NOSTRA LIBERTÀ DI PAROLA, DI PENSIERO, DI ESPRESSIONE.
Iniziate le audizioni in commissione giustizia alla Camera, noi esclusi dal dibattito.
Come Non Si Tocca La FAMIGLIA avevamo chiesto di essere auditi in commissione giustizia per esporre il nostro documento di critica a questa proposta di legge. La nostra equipe legale con a capo l’avvocato Giorgio Sacco era pronta a disquisire sul piano legale, insieme ad altri 80 nominativi che in base alle diverse competenze professionali avrebbero offerto il proprio studio su un testo di legge estremamente pericoloso per i principi costituzionali democratici e liberali su cui si fonda il nostro paese.
Ad oggi noi e tutti gli altri, esclusi dal dibattito.
Ma l’intenzione è sbrigarsi e far passare tutto in aula per votare, tutto nella totale inconsapevolezza dei cittadini!
QUESTO È INACCETTABILE! È UN DOVERE CHE TUTTI SAPPIATE COSA STIAMO RISCHIANDO!
In quella commissione I parlamentari di sinistra hanno la maggioranza e faranno di tutto per rendere legge il vecchio DDL Scalfarotto che scampammo per miracolo nel 2014 ma che ora ha ripreso forza con questo governo .
Torneremo alla dittatura del pensiero!
Torneremo al comunismo che è crollato ovunque e ormai fallito, ma oggi torna silente ad opera di pochi che avendo rubato la maggioranza legiferano leggi inique.
Ma va messo in luce quanto sta passando per il buio!
REATO DI OMOFOBIA PRONTO A PASSARE COME LEGGE.
Stiamo parlando di un ampliamento della legge Mancino, pene, sanzioni e detenzione per tutti coloro proveranno ad affermare anche in una chiacchierata tra amici: frasi o considerazioni come “L’omosessualità è contro natura”, questo potrà essere considerato atto discriminatorio verso la categoria delle persone omosessuali. Parimenti se si dovesse citare la Bibbia dicendo che l’omosessualità rappresenta una «grave depravazione», (Gn 19,1-29; Rm 1,24-27; 1 Cor 6,9-10; 1 Tm 1,10), o che gli atti omosessuali sono «intrinsecamente disordinati», «contrari alla legge naturale» (Catechismo della Chiesa Cattolica, 2357).
Non potremo più pubblicamente affermare che la famiglia naturale è fondata su un uomo e su una donna.
Anche sostenere in un convegno o in un’intervista, che la famiglia naturale con madre e padre, è la condizione privilegiata per la crescita armonica del bambino sarà considerato discriminatorio.
Le maglie del contenitore “discriminazione” o “istigazione alla discriminazione” per motivi di orientamento sessuale o identità di genere sono troppo larghe e rendono praticamente indecifrabile ogni contenimento oggettivo di ciò che è effettivo e non presunto, reale o percepito, fobico o diverso, offensivo o discorde, al punto da imporre il silenzio per timore di subire i danni non previsti dell’imprevedibilità di una legge che si muove su quello che possiamo chiamare psicoreato.
Il discrimine tra opinione e lesione in questa assurda proposta di legge è assai arbitrario e quindi inaccettabile.
È in pericolo la libertà di educazione, il testo si presta a moltissimi punti interrogativi e per genitori e famiglie sono in arrivo guai seri, sono previsti un anno e 6 mesi o 6.000 euro per chi commette o incita a commettere atti di discriminazione per motivi “omofobici” e “transfobici”.
Nessuno vuole discriminare nessuno e tantomeno vuole imporre il proprio pensiero su certi temi, ma non possiamo essere imbavagliati e sottostare al diktat lgbtq.
Comunque le stesse pene sono previste per chi fa parte di associazioni che promuovono atti di discriminazione per motivi omofobici e transfobici (fino a sei anni per chi le dirige… ).
Il testo intende modificare due articoli del Codice Penale, prevedendo i sei anni di carcere o multe per i trasgressori.
Tutto questo in un’opera di ingigantimento mediatico sul tema omofobia che in Italia non esiste.
I nuovi dati dell’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad, Ministero dell’Interno), nell’ultimo report, https://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/in-italia-diminuiscono-i-reati-dodio-3-su-4-sono-a-sfondo-razzista_13750808-202002a.shtml
ci comunica che in otto anni, dal 10 settembre 2010 al 31 dicembre 2018, il numero di segnalazioni per atti discriminatori a danno di persone omosessuali ammonta a 197 (il 13% del totale) e quello riferito a persone transessuali a 15 (1%). Ossia 26,5 all’anno. Due al mese. Eppure il percepito collettivo crede che siano decine alla settimana. Le principali segnalazioni riguardano la razza e l’etnia (quasi il 60%) e il credo religioso (quasi il 19%). Inoltre c’è da osservare che stiamo parlando di segnalazioni: quindi non tutte le segnalazioni corrispondono a veri reati.
Secondo rilievo: l’indeterminatezza della fattispecie che comporta l’illecito.
L’impossibilità di prevedere anche se una tale frase o gesto sia reato o no consegna la nostra libertà nelle mani dell’arbitrio del giudice. Ad esempio: se vedendo in strada effusioni omosessuali da parte di una coppia decidessi di esprimere il mio disagio con qualche parola, le stesse parole se ascoltate da loro o riferite da terzi, finissero davanti ad un giudice: sarebbe reato oppure no?
Questo la legge non lo esplicita.
In sintesi: il confine tra condotte legittime e illegittime non è fissato con rigore e così risulta troppo discrezionale, potendo cambiare da giudice a giudice.
Altra riflessione sul privilegio della condizione omosessuale ingiustificata da questa proposta di legge che finisce per essere discriminatoria verso altre categorie di soggetti socialmente deboli non ugualmente tutelate: gli anziani, gli handicappati, i disoccupati, le persone in sovrappeso, etc. Tutte potenziali vittime di atti discriminatori e che tutt’ora sono oggetto di discriminazioni da parte della società.
La legge Mancino già prevedeva misure punitive per oltraggi e violenze anche verbali , ma oggi tende ad avere un raggio più ampio di azione perché come già detto con questa proposta di legge, anche affermare che la famiglia naturale formata da un padre e una madre è l’unica offerta stabile per la crescita armonica di un bambino sarà considerata reato.
La legge sulle unioni civili aveva consacrato l’omosessualità come bene giuridico, come se fosse la salute, il lavoro, l’istruzione, eccetera. La proposta Zan fa lo stesso, ponendo l’omosessualità e la transessualità allo stesso livello di razza, etnia, appartenenza a una nazione e orientamento religioso. Dunque, una condizione che non è naturale, in senso metafisico, diventa giuridicamente un connotato naturale della persona da tutelare.
Come cittadini dobbiamo alzare la voce e dire NO!
Bisogna protestare sui social, in piazza, scrivendo, e condividendo queste notizie perché non le vedremo sui giornali.
Tenersi pronti per ogni tipo di protesta organizzata come liberi cittadini che liberi vogliono restare!
Roma 23 febbraio 2020