Cosa cambia dopo la bufera mediatica sulle dichiarazioni del Papa
in tema di famiglia e unioni civili? Niente…….
Il Magistero, i Padri, la Rivelazione sono immutabili, perché poggiati sulla natura che è immutabile, per nascere ci vogliono ancora un ovulo e uno spermatozoo, e Dio si è rivelato incarnandosi in una Famiglia con un padre e una madre. Tutto è manipolabile certo! Ma non tutto può passare senza essere analizzato con intelligenza e con carità che sono la misura per proclamare la verità tutta sull’uomo. La natura, le dichiarazioni del Papa, una certa chiesa, persino l’uomo stesso, può essere manipolato, ma chi resta fedele alla Rivelazione NO.
Quando nel 2014 come gruppo di famiglie ci sentimmo spinte a difendere la Famiglia, costituendo un’associazione chiamata appunto:” Non si Tocca la Famiglia” lo facemmo con lo slancio e la passione di chi sentiva e sente, l’imperativo di tutelare l’infinita ricchezza che nei secoli ha rappresentato l’istituto familiare e che continua ad rappresentare nel suo tradursi ad ogni epoca come l’icona di fecondazione universale della vita. Laboratorio creativo di umanità, garanzia della felicità di un amore completo perché unito nei due modi unici e differenti di amare, dati dalle differenze insite nell’universo maschile e femminile, paterno e materno mostrato mirabilmente nella Sacra Famiglia di Nazaret. Lo facemmo animati da una grande voglia di non lasciare che il pensiero unico sul gender prendesse il sopravvento in una società sempre più fluida, vuota di valori ma al tempo stesso sempre più assetata di verità e giustizia.
Oggi più di ieri dobbiamo tenere duro su quanto il mondo vuole confondere, su quanto sembra vacillare anche nel Magistero della Chiesa che non cambia e non può cambiare, perché talmente intessuto nella natura stessa di Dio che in Cristo si è compiaciuto incarnarsi in una famiglia, che ora ci invita e ci riconferma nel nostro impegno a difenderla e sostenerla. La scintilla che ci ha spinto in totale regime di volontariato per 6 anni a difendere la libertà educativa dei genitori a scuola, i bambini e la loro educazione stava nell’esperienza di quel SI che ogni giorno davamo nel matrimonio perché fosse sempre fertile terreno di donazione per i nostri figli e futuri nipoti, offrendo loro l’orizzonte della libertà che sta nell’amare totalmente l’altro e nutrire una speranza che non delude perché poggiata sulla vita immortale.
Abbiamo combattuto l’idea di una legge sulle unioni civili, che mai abbiamo pensato fosse contro le persone, ma contro un’ideologia che usava le persone per piegarle a riconoscere un modello di vita che non poteva essere equiparato alla Famiglia . La legge fa cultura e le famose tutele legali che già esistevano prima delle unioni civili, adesso vorrebbero imporsi come condizione perché si riconosca una unione come fosse matrimonio o famiglia, quando non lo è. Le unioni civili non sono equiparabili alla famiglia, perché per natura la famiglia, genera alla vita nella carne e nello spirito, perpetuando la specie nell’unione di due corpi differenti. Chiamare le cose per nome non vuol dire attaccare o approvare certe scelte o certi atteggiamenti, semplicemente porsi con lucidità davanti le questioni epocali sulla natura stessa dell’uomo.
Nasciamo come maschi e come femmine e veniamo generati dall’unione di un maschio e di una femmina. Non vi è procreazione dentro due corpi uguali. Questo non ha necessita di dimostrazione è la natura stessa che si incarica di farlo. La Famiglia precede addirittura lo Stato. E attua il costituirsi di una società che già ai tempi di Cicerone egli definiva a partire dal concetto di matrimonio: “Prima societas in ipso coniugio est; id autem est principium urbis et quasi seminarium rei publicae” (De Officiis, I, 17, 54); il matrimonio è la prima società; per questo è il primo principio della città ed il vivaio dello Stato). Infatti il riferimento normativo alla legge sulle unioni civili, legge passata nonostante due oceaniche piazze a San Giovanni e al Circo Massimo, non fu il Cap 29 della Costituzione dove si intende “… la famiglia come società naturale fondata sul matrimonio” ma l’articolo 2 della Costituzione riguardante la “tutela dei diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali dove si svolge la sua personalità.”
Quindi la famosa legge Cirinnà che riteniamo comunque inutile, si basa solo sui diritti nelle formazioni sociali che in larga parte gia esistevano. Non si parla di matrimonio e di famiglia come invece esplicita la nostra Costituzione. Comunque con le grandi piazze scampammo almeno l’articolo 5 sulla stepchild adoption, punto con il quale la Cirinnà prevedeva l’adozione di figli comprati con utero in affitto per coppie omosessuali e che rende vietato in Italia questo orribile mercimonio su cui anche tutto il mondo femminista insorge ogni volta, senza se e senza ma. Purtroppo molti, tra cui anche nostri parlamentari e personaggi dello spettacolo, pur sapendo essere una pratica fuorilegge ottengono di riconoscere figli comprati, per via giurisprudenziale. Cioè volgono a loro vantaggio il danno reso agli innocenti nati e restano impuniti su quanto è invece punibile dal nostro ordinamento. Si continua ad andare in America a commissionare figli e a farli riconoscere come figli propri.
Di questo abuso a danno di donne e bambini mai una pagina o una riga di giornale, ma per far dire al Papa quello che fa comodo a chi agisce nel buio fuori dalla legge, allora si scrive su ogni testata, social, invadendo trasmissioni radio e TV da giorni. Lo stralcio di quell’articolo 5 comunque, piaccia o no, di fatto è rimasto come una vittoria a margine di quella sconfitta nelle due piazze, e che ci fa dire ancora oggi ad alta voce e con forza che : comprare bambini sfruttando il corpo delle donne e negando a degli innocenti di ricostruire la propria identità sapendo da chi sono stati generati( perché non vi è identità senza origine), NON è un diritto civile ma il risultato di una inciviltà profonda, che riporta le donne alla schiavitù e usa i bambini come oggetto dei propri desideri quando l’unico diritto del bambino sarebbe quello di sapere da chi è stato generato e di avere un padre e una madre. E ci fa dire che i figli comprati non fanno una famiglia ma sono una forzatura per equipararsi ad essa con la forza che va contro la legge. Continueremo sempre a dire che qualunque persona con attrazione per lo stesso sesso è da noi non solo accolta senza giudizio, ma accompagnata con cura e con amore anche nella Chiesa, perché l’omosessualità non è un peccato ma gli atti omosessuali si, e hanno bisogno di un percorso per essere purificati e redenti, tuttavia pur operando scelte da noi non condivise, sulle quali non entriamo, non vogliamo altresì ci vengano imposte come una dottrina a cui inchinarsi.
Non vogliamo soprattutto per i nostri figli a scuola itinerari educativi che impongano un’antropologia non condivisa, viste le moltissime condanne espresse sul gender da Papa Francesco, indicandolo non solo come ” uno sbaglio per la mente umana” ma anche come la “colonizzazione ideologica ” volta ad incarnare una “guerra mondiale contro la Famiglia”. Ci arruolammo in una battaglia che in parte perdemmo ma su cui non ci siamo mai rassegnati nel ripetere che l’unione civile non è un matrimonio. Due uomini o due donne che si amano possono volersi tutto il bene possibile, sono coppie affettive che hanno fatto scelte libere ma non sono una famiglia.
Il Papa su questo sì è espresso moltissime volte e lo ha fatto anche stavolta nel dire che gli omosessuali hanno diritto ad essere accolti e amati dalla e nella propria famiglia. Perché loro per primi non potrebbero mai superare l’incompiutezza di un percorso identitario difficile, senza l’amore con cui solo i genitori possono accompagnare i figli nel cammino della vita. Le tutele legali di cui parla il Papa esistevano ed esistono già e rendono questa categoria di cittadini una casta intoccabile, per niente discriminata e che vuole giungere persino ad una legge, del Zan, dove nessuno potrà più liberamente esprimere i dati inequivocabili della natura delle differenze sessuali, manifestare il proprio credo nel Magistero della chiesa che NON è cambiato, sottolineare gli articoli della nostra Costituzione che riconoscono la famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.
Del resto è singolare che il Vaticano non sia corso a dare smentite sulla confusione ingenerata, ma è anche singolare e strategico che dalle Lobby Lgbt la propaganda sia partita così forte proprio dopo le piazze che in tutta italia hanno manifestato contro il liberticida DDL Zan, dopo il rinvio indigesto dei lavori alla camera causa Covid e la reale incertezza sul voto segreto che renderà difficile anche stavolta il passaggio in Senato.
Del resto adesso volendo manipolare fino in fondo le parole del Papa non vi è più neanche il clima “omofobo cattolico” …per il quale correre ad approvare una legge anticostituzionale e liberticida come il DDL Zan contro un presunto clima di odio… certificato da nessuno.
Poi, dettaglio non da poco, i cristiani cattolici organizzati in una mobilitazione di preghiera per difendere la famiglia hanno dalla loro parte schiere di combattenti celesti su cui fare affidamento, e per dirla come il Cardinale Comastri in un’omelia magistrale che gira da anni su you tube: ” dovremo difendere la famiglia con ogni mezzo, questa sarà l’ultima battaglia, saremo perseguitati per questo, ma coraggio Dio è con noi e se Dio è con noi: SIAMO LA MAGGIORANZA!”
Roma 23 ottobre 2020