Carissimi questo il comunicato stampa del Comitato “Difendiamo i nostri figli”. Faranno seguito altre proposte di azione di cui vi terremo aggiornati.
Un caro saluto
Nicola Di Matteo
Comunicato stampa
Il comitato “Difendiamo i nostri figli” prende atto che il decreto sulla buona scuola è stato approvato senza alcuna modifica, ivi compreso l’art. 3 punto 16 del maxiemendamento, mediante il quale si apre una porta all’introduzione nei programmi scolastici della teoria del gender.
L’impegno che i senatori di Area Popolare avevano ottenuto da parte del governo sembra tuttavia vacillare, posto che la stessa ministra Giannini, in un proprio tweet dichiara che “non sarà il ministro delle circolari” e il sottosegretario Toccafondi in una lunga lettera ad Avvenire sembra voler sostenere che nella scuola italiana non è mai entrata la teoria gender. Siccome al contrario le famiglie che hanno riempito piazza San Giovanni lo scorso 20 giugno sono testimoni di un’altra realtà, quella dell’insegnamento del gender nelle scuole di ogni ordine e grado, dai libricini nelle scuole dell’infanzia in cui si spiega ai bambini quanto sia bello avere due mamme o due papà, alle pubblicazioni diffuse nelle scuole secondarie di primo e secondo grado in cui – con la scusa della prevenzione delle malattie veneree si trasmettono informazioni sulle modalità dei rapporti omosessuali e si insegna che l’identità sessuale non ha nulla a che vedere con l’identità di genere e che quest’ultima può essere liberamente scelta e modificata più volte anche nel corso della stessa giornata, il comitato ritiene utile verificare fino in fondo la effettività dell’impegno assunto dal Governo. A questo si aggiunga che il ministro Boschi non ha ancora riscontrato una formale richiesta di incontro inviata dal Comitato al ministero da oltre 10 giorni.
Per tutte queste ragioni gli animatori del comitato “Difendiamo i nostri figli” chiedono formalmente al Governo un preciso impegno ad emanare contestualmente all’approvazione del “buona scuola” un decreto legge che riconosca il preminente diritto dei genitori a istruire e educare i figli, come previsto dall’art. 30 Cost. e dall’art. 26 Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e che garantisca ai genitori stessi il diritto di conoscere antecedentemente e dettagliatamente il contenuto di tutte le iniziative curricolari o extracurricolari che riguardino direttamente o indirettamente la educazione alla sessualità, alla affettività, la lotta agli stereotipi e alle discriminazioni di genere o alla violenza di genere, con l’esplicita previsione del consenso dei genitori per ogni singola iniziativa in tale materia da affiancare al consenso generale che i genitori devono esprimere sul POF.
Qualora tale impegno non venga formalmente assunto il popolo delle famiglie si attende da chi sostiene oggi il Governo di prendere atto della sua inaffidabilità e di agire di conseguenza. Il comitato dal canto suo non esclude nessuna iniziativa a sostegno delle famiglie, ivi compresa la presentazione di referendum abrogativi con particolare riferimento all’intero articolo 3 punto 16.
Il Comitato “Difendiamo i nostri figli”