13-07-2021 Giusy D’Amico Presidente dell’Associazione non si tocca la famiglia “STA CADENDO LO SLOGAN :… serve una legge contro l’omofobia.”
Cade clamorosamente, perché sul concetto tanto condiviso di tutela alle minoranze era chiaro che ci stavamo tutti, purtroppo per il popolo zan, “quei tutti” hanno iniziato a fare dei distinguo sempre più motivati e critici proprio dal punto di vista costituzionale, giuridico… con l’ inammissibilità per cui comincia a scricchiolare tutto il castello di carte messo su dagli ideologi.
Quei ” tutti” andavano fatti fuori… E così è stato.
L’allarme è rosso, i numeri comunque sono risicati, le incognite del voto segreto elevatissime.
Sanno bene che per non modificare la legge, rischiano di perdere tutto.
Ma rischiano, perché non vogliono modificare una virgola, temendo il ritorno alla Camera.
Modifiche proposte da Italia Viva, per il fronte Dem critiche anche da Mino Taricco, da Leu con Stefano Fassina, da tutto il fronte femminista e da moltissimi altri che a vario titolo ormai, in ogni modo, hanno scritto e detto tutto quello che c’era da dire sui rischi gravissimi per la libertà di espressione, di educazione dei genitori, di insegnamento per i docenti, di manifestazione in generale del libero pensiero, che proprio nelle scuole aprirà il varco ad un grande impoverimento culturale, dettando la nuova legge morale, che qualche giudice firmerà, con le sue sentenze.
Ma niente il fronte dei finti democratici non dà spazio a nessuno.
Bloccate le audizioni in corso, della serie : “avete parlato alcuni di voi, ora andate a casa tutti.”
Sorprende come si sia ridotta, una certa sinistra, che ingaggia gente per niente preparata a parlare (oltre forse impreparata a capire?) , che ostenta rolex e slogan da mercatino, e che non inorridisce nemmeno quando Alessandro Zan, proprio lui… dice in diretta, proprio sul contestatissimo art 1 riguardo l’identità di genere, “questa legge serve ai bambini che non si percepiscono secondo il loro sesso biologico a cambiare genere, sesso”.
Ecco rivelato il cuore del DDL, non tutelare le discriminazioni ma stravolgere l’impianto antropologico della società partendo proprio dai più piccoli. Introdurre a colpi di sentenze chi proverà a dire che questa è una violenza, per la fragile costruzione dell’identità di ogni fanciullo.
Zan ha dentro tutto, in ossequio all’Europa del self-id, della maternità maschile, dell’ utero in affitto, della fecondazione assistita per tutte-i, ormoni ai bambini. Una vera e propria mutazione antropologica.
Su questioni delicatissime legate ai bambini e alla loro identità , non si possono dare spazi di propaganda al primo influencer di turno acchiappalike, a cui sono state scritte 4 frasi in grassetto, da ripetere a pappagallo.
Devono parlare gli esperti di neuropsichiatria infantile, chi ha studiato e sperimentato per decenni, dinamiche tanto complesse.
Occorrono pareri che da cattedre di studi seri, possano argomentare su base di scienza clinica, solida.
Come ha fatto recentemente la dottoressa Migliarese in un ottimo articolo uscito su Avvenire
dove spiega che non è possibile intervenire nella sessualità dei bambini senza conoscere le complesse dinamiche che lo accompagnano e che appartegono all’età evolutiva, che non a caso si chiama così.
“La sessualità del bambino è pregenitale; il desiderio sessuale, per come noi lo conosciamo, gli è del tutto ignoto e gli organi sessuali sono per lui collegati in maniera inestricabile con le funzioni escretrici. Proprio per questo, il contatto precoce con la sessualità degli adulti è per il bambino un’esperienza molto disturbante: il sesso adulto lo eccita e insieme lo spaventa e lo confonde, creando spesso vissuti di tipo traumatico, come ben sa ad esempio chi si occupa di minori esposti alla pornografia. La mente del bambino è inoltre una mente che ha bisogno di ordine: orientarsi nella complessità è un compito adulto, che può essere affrontato più facilmente quando si parte da basi sicure. Ma proprio per la concretezza del suo pensiero, niente è per il bambino più sicuro e verificabile dell’esperienza del proprio corpo, così come concretamente si presenta: corpo che si specifica solo al maschile o al femminile, facilmente distinguibili grazie ai loro attributi genitali. Maschile e femminile che sono differenti, e la cui differenza ha come scopo la possibilità di generare.
Per questo, presentare la sessualità come un vissuto puramente soggettivo o come un continuum fluido che sfugge a ogni definizione rischia di essere per lui solo fonte di grave ansia e preoccupazione: se non è più possibile ancorarsi alla realtà di ciò che si percepisce, il mondo diventa infatti un luogo nel quale orientarsi con sicurezza diventa molto difficile.”
(Mariolina Ceriotti Migliarese Avvenire sabato 26 giugno 2021).
Oggi davanti al Senato i genitori preoccupati faranno volantinaggio a tutti i Senatori pronti ad entrare in aula, perché leggano, o rileggano la lettera sottoscritta dalle 70 associazioni che il 1 luglio, dopo la presentazione in Senato, hanno inviato per puntualizzare tutti i punti a rischio, presenti nel DDL ZAN.
La tirannia con cui si tenterà di strappare questo voto, non appartiene alla Democrazia Italiana.
Il confronto e l’ascolto negato, è la cifra della discriminazione inflitta a tutti coloro che si sono espressi.
La misura di coloro che con questa legge, si arrogano il titolo di garanti del diritto.
Roma 13 luglio 2021
L’Ass.ne Non Si Tocca La Famiglia
Il Presidente
Giusy D’Amico