????Firenze tra porno, travestitismo e gender. ????
Ecco cosa propongono a ragazzini di 14 anni.
⛔‼️‼️⛔ Di Giusy D’amico
Nel Liceo Marco Polo il porno etero, queer, lesbo, con travestitismo, bdsm ( sesso violento e basato sul dolore con mutuo consenso). Fa bene e non c’è nulla di male.
Ma non stavamo salvando i nostri figli schiavi di pornografia e lavorando sodo per liberarli da questi lacci terribili?
No affatto.
Parla la cinquantenne attrice e regista Antonella Questa.
A suo dire per esempio è importante chiamare “la natura” con un nome tipo Antonia Vanilla etc… etc… la regista attrice femminista lo ritiene doveroso per una donna perché è necessario darle un’identità, parlare con lei…creare legami e familiarità, capacità di “sentirsi”.
L’attrice regista in un enfasi di prospettive variegate di sesso ed emancipazione femminile, esordisce anche nell’importanza del travestitismo che procura piacere ma molti mariti vivono questa dimensione nel matrimonio come un crimine. Insomma bisognerebbe parlare anche di questo.
“Si stanno facendo passi in avanti grandissimi sugli spazi dati a questi temi e molto grazie al movimento mee too.”
L’approccio della diretta inizialmente sembrava essere un’analisi dove era importante cambiare la prospettiva porno hub più venduta al pubblico, dove l’approccio solo maschile e la donna solo sottomessa, era narrazione distorta e fuorviante per i giovani sia maschi che femmine . ( questo verissimo, ma come sempre la trappola ideologica è mescolare verità a menzogna)
Quasi sembrava che tale premessa volesse giustamente inquisire la pratica comunque violenta del porno che porta in sé lo svilimento del corpo e della sua sacralità.
Macché… Dopo la proiezione di un trailer lesbo esplicito si parte con un’intervista alla giovanissima porno star lesbica, Sara Brown che racconta il suo esordio nel campo porno con la sua compagna, ed elenca tutte le varianti porno da vedere che fanno bene se il porno è fatto bene.
Qual’e il porno fatto bene?
Quello dove si possono esprimere veramente tutte le varianti possibili e impensate di come fare sesso.
Liberare i freni inibitori percepire il proprio voler fare sesso e con chi purché fuori da stereotipi .
Il porno è dunque cosa buona e giusta.
Necessaria l’esibizione senza veli di un arcano, che invece ha una sua ricchezza in quanto cassaforte di intimità, di relazioni, del bene, dell’amore e della vita stessa , non si può promuovere a scuola che violare la riservatezza del corpo e la sua dignità è cosa buona e giusta, va detto e ripetuto che il porno è male, è un mercato di corpi che produce dipendenze e disturbi da cui non è facile uscirne.
Devono saperlo i nostri ragazzi : è una droga che deve essere venduta in vista di profitti basati sul giro di miliardi che il porno produce.
Il porno è una menzogna sull’uomo che non è chiamato solo ad una libera interpretazione sulla scoperta ossessiva del piacere maggiore.
Il porno frutta miliardi.
Solo di questo si tratta.
Come fa una scuola a produrre tanta cattiva informazione?
Il Miur deve saperlo subito.
Come Non si tocca la Famiglia scriveremo subito al Dirigente in copia al ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi, e agli uffici Scolastici regionali e provinciali.
Alcuni genitori ci hanno segnalato il problema e la mancata richiesta di consenso informato preventivo che su temi tanto sensibili e divisivi era d’obbligo.
Il peggior epilogo comunque alla fine lo da il preside, in chiusura dice :
“abbiamo voluto parlare di argomenti che non siano tabù… lasciare i ragazzi liberi di parlare di quello che vogliono, assumersi la responsabilità di quello che fanno con tutti i rischi… ma fare la loro esperienza… trovare le loro parole… farsi aiutare da chi lavora in questo settore… Non voglio che noi insegnanti vi diciamo come dovete parlarne è uno spazio vostro che dovete gestirvi…
Loro… ( gli studenti) non dovrebbero nemmeno venire da me a chiedere l’autorizzazione… le ragazze di oggi sono bravissime a trovare la misura di queste cose e se non la trovano la troveranno.
Ma che discorso è?
Poi si lancia in due paroloni per alzare il tono del suo intervento :
Libertà e responsabilità.
Libertà di esprimersi responsabilità di sbagliare… abbiamo sbagliato tutti.. Poi accade come oggi che ci si scambiano le esperienze, e si va avanti insomma… “
Questo” corposo quanto mai sensato discorso finale del preside”, ci da la misura di quanto i nostri giovani siano lasciati in balia di loro stessi senza più guide autorevoli.
Parla chi vuole, come vuole, chi si alza per primo e dice cosa… Si da spazio a chi dice ai nostri figli che vedere porno fa bene, ma bisogna farlo bene.
Insomma in una mattinata sdoganato il porno, il gender fluid, travestitismo.
Ecco a voi la scuola del futuro.
Dad, propaganda politiche, zero prospettive di ripresa culturale, da domani tutti chiusi dietro a uno schermo in compenso settimana degli studenti ancora più soli con le loro dipendenze e schiavitù alla presenza di improbabili adulti disinteressati al vero bene ma attaccatissimi al politically correct del peggior sistema.
Roma, 14 marzo 2021
L’Ass.ne NON SI TOCCA LA FAMIGLIA
IL PRESIDENTE
Giusy D’Amico