Il Presidente della Repubblica ha ammonito sul fatto per cui «La riapertura regolare della Scuole costituisce obiettivo primario da costruire in un clima che auspico di collaborazione e di condivisione».
Un appello in perfetta sintonia con quello della Presidente del Senato che, il 26 luglio, aveva sottolineato che «Il ritorno di tutti gli studenti in classe a settembre è un imperativo categorico. La scuola, a settembre, deve riaprire per tutti, senza se e senza ma».
Purtroppo la scuola non ripartirà se non nel caos e con lo spettro di una DAD funzionale solo allo stato di emergenza covid, oggi invece siamo in piena emergenza educativa e il sistema di istruzione egualitario è solo sulla carta, di fatto iniquo e discriminatorio per tutte le famiglie che in tempo di pandemia si sono impoverite e non hanno potuto pagare le rette alle scuole, se pur basse e accessibili proprio alle famiglie non abbienti.
Lo afferma in una nota Giusy D’amico presidente dell’Associazione, che segnala come le scuole paritarie stanno chiudendo mentre la scuola pubblica tutta deve ripartire per ogni studente italiano non solo per una élite.
La L.62 /2000 deve trovare urgente applicazione adesso, nell’emergenza, dopo il dialogo fruttuoso con tutte le forze politiche durante la Maratona della Famiglia di giugno e il Flash mob a piazza Montecitorio che ha consentito una generosa e operosa trasversalità politica che ha visto il Parlamento raddoppiare il fondo a tali scuole pubbliche, passando da 150 a 300 Mln di euro.
Incoraggiati da questo felice precedente di dialogo per il bene comune, ci rivolgiamo
nuovamente con una lettera a tutti i parlamentari senza alcun pregiudizio di schieramento, affinché sia davvero consentito a tutti gli 8 mln di studenti di rientrare in classe alle stesse condizioni senza differenze legate al contesto familiare e sociale degli studenti.
Roma, 7 agosto 2020