Si è svolto ieri pomeriggio ad Aprilia nella sala cineforum della parrocchia Maria Madre della Chiesa, il seminario di approfondimento per genitori ragazzi educatori e famiglie, dedicato al tema delle dipendenze da pornografia e rete, organizzato dall’associazione Non si Tocca la Famiglia.

 

Realtà associativa composta da  genitori professionisti, insegnanti, medici e avvocati, che da cinque anni mette a servizio della famiglia, competenze e professionalità, per servire, difendere accompagnare la famiglia,l’ educazione dei bambini e il valore della vita.
È intervenuta la dottoressa Federica Dalmastri medico pediatra, nonché responsabile dell’equipe scientifica dell’associazione e la sottoscritta come presidente della stessa oltre che  in qualità di docente.
Abbiamo scelto di trattare il tema della dipendenza dalla pornografia perché purtroppo, per moltissimi versi è strettamente collegato alla violenza sulle donne, e tema trattato quest’anno a seguito di un bando vinto con il Dipartimento delle Pari Opportunità.

Diversi studi sostengono questa tesi drammatica del collegamento tra violenza sulle donne e pornografia, noi siamo chiamati ad indagare, sensibilizzare, approfondire il tema per meglio offrire un sostegno a tante famiglie che non sono coscienti di quali schiavitù affliggono i propri figli, forse le loro stesse relazioni affettive e i tanti matrimoni che vanno in crisi per questo motivo.
Comprendere come la violenza nasce da una depravazione dell’animo umano aiuta ad individuarne la gravità e correre ai ripari.
C’è una generazione che sta naufragando nei vortici del web e prima si restituisce una coscienza sui pericoli che tutto questo comporta, prima si riuscirà a lanciare un salvagente ai pochi che accetteranno di essere soccorsi, dopo aver compreso in quale dramma versa la propria vita e quella di chi gli vive intorno.

Un recente studio della  dr.ssa Simons et al. (Department of Child and FamilyUniversity of Georgia) e pubblicato dalla rivista Violence and Victims , riporta che la pornografia nei maschi  aumenta la probabilità di comportamenti violenti contro le donne.
Lo affermano molti sessuologi sostenendo che se la pornografia distrugge la tenerezza nella relazione affettiva , annienta anche l’altro nella sua dimensione corporale profonda, quale soggetto degno di ogni rispetto per quel che profondamente è. Una persona con una dignità altissima in quanto pensata per amare, per donarsi, se viene ritenuta oggetto di cui disporre per i propri fini, perde tutta la sacralità con cui è stato pensato il corpo è la relazione stessa capace nell’amore vero di far fiorire la vita.
La pornografia se inizialmente sembra assecondare un piacere dopo crea una dipendenza nel cervello tramutando quello stesso  stimolo sensoriale in uno stimolo che deve  assecondare una richiesta sempre più alta… sempre più estrema. sempre più forte, fino a toccare il fondo della depravazione.
Ma l’uomo ha una natura divina dentro la sua umanità, e quando viene umiliata  cade in un baratro da cui non si esce senza un aiuto concreto e strutturato, e si vivono sofferenze terribili.

Si è parlato di questo, riflettendo anche dopo la visione del film Fire Proof, di come moltissime coppie vivono con estrema sofferenza dipendenze come queste fino a rompere il matrimonio.
Altra emergenza di cui si è parlato è stata quella con cui si constatato che con l’avvento della rete e degli strumenti offerti anche a bambini piccoli ora i primi accessi a siti e chat porno sia arrivato ad 11 anni.
Questo richiama i genitori ad una seria vigilanza oltre che alla consapevolezza di non regalare ai bambini i cellulari per la prima comunione… aspettando almeno tredici anni.
Importante comunque parlarne in casa rompere quel clima di silenzio perché il problema venga alla luce, finché rimane nel buio cammina e prende vie sempre più lontane.
Sono stati forniti contatti di gruppi di mutuo aiuto, di esperti e segnalati libri di interesse, per uscire da questa dipendenza che non può contare sulla buona volontà del singolo, ma serve un percorso strutturato che aiuti a scendere in profondità nelle ferite che con molta fatica bisognerà curare e accompagnare.
La serata si è conclusa con un dibattito interessante e poi con un aperitivo di saluto che ha visto la richiesta di alcuni, di una replica dell’evento per raggiungere quante più famiglie e giovani possibili al fine di aiutare la discussione e creare reti di formazione e informazionw sempre più vaste.

 

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Roma, 2 marzo 2020

                                                                                          L’Ass.ne Non Si Tocca La Famiglia
                                                                                                       IL Presidente
                                                                                                          Giusy D’Amico

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