*IPERSESSUALIZZAZIONE DEI GIOVANISSIMI CON MATERIALE VERGOGNOSO MEDIANTE L’ APP* _“I love safe sex_ ” ACCADE IN TOSCANA...
Gira con questa firma www.regione. toscana.it la vergognosa proposta per i giovanissimi dove si legge di TUTTO, di più… anche l’inimmaginabile.
C’è da chiedersi perché produrre materiale simile per diffondere tra ragazzini(ma anche tra adulti) , informazioni tanto spinte e dettagliate visto che in rete, se proprio si vuole… si trova ormai di tutto?
Forse perché dietro continua ad esserci un mercato che vuole alimentare consumi, aziende che cercano di diffondere il più possibile anticoncezionali di vario tipo, dai profilattici ai farmaci come la pillola, e quella ” del giorno dopo “, per non parlare di sexytoys e pratiche come il fisting anale, come fare sesso anale sicuro…come scambiarsi tra donne vibratori etc..cosa vuol dire la pratica del trombamico, rassicurazioni e raccomandazioni su masturbazione e dintorni con una serie di verità non dette oltre che scritte male… Insomma c’è n’è per tutti i gusti.
Peccato che tutto sia talmente di cattivo gusto che cercheremo di approfondire ulteriormente.
L’aspetto veramente grave di tutta la proposta è che in tutte le pagine dove si toccano gli aspetti più disparati e gravi della sessualità non compaiano mai le parole : amore, responsabilità, progetto… Come se i giovani avessero necessità di sole “istruzioni per l’uso” e non di una sana educazione davvero rispettosa del corpo dell’altro e del proprio.
Davvero pensiamo siano così sterili i loro desideri?
Eppure quando nelle scuole parliamo loro di “Amore per sempre” si commuovono, si coinvolgono e partecipano con il cuore ai percorsi cineforum dove quell’amore per sempre, non lascia posto al “qui per ora finché dura”… I giovani hanno desideri alti, sono assetati di eternità e di bellezza, offrire loro solo tecnicismi aridi è un tradimento nei confronti della loro dignità.
Se ne è parlato sabato 8 Febbraio in un convegno a Chiusi, affrontando temi come Gender, Educazione, Famiglia.
Convegno su I temi della Famiglia, Gender, Educazione presso il teatro Mascagni di Chiusi (SI) – 8 febbraio 2020
Sabato 8 Febbraio 2020 su richiesta del vescovo della diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza Mons. Stefano Manetti, si è tenuto un convegno su I temi della Famiglia, Gender, Educazione presso il teatro Mascagni di Chiusi(SI) .
Un evento voluto e confermato nonostante le rumorose espressioni di dissenso da parte di alcuni esponenti di area politica, contrari all’idea che si potesse operare un confronto democratico aperto e serio, su temi tanto urgenti. Uno striscione all’entrata recitava “giù le mani dai diritti. Stato laico”
La parola laico non significa ateo, la presenza del Parroco e del Vescovo viste le tematiche trattate, disturbava probabilmente una certa area che parla di inclusione e che forse pensava fossimo distanti dalla linea di Papa Francesco. La bella introduzione del parroco e il saluto del vescovo hanno confermato subito, il tono rispettoso con cui si sarebbe svolto tutto l’incontro e che si è aperto oltre che concluso con diverse citazioni del Papa proprio sul tema della famiglia e sul Gender . Il presidente dell’associazione Non Si Tocca La Famiglia Giusy D’Amico ha riferito in apertura del suo intervento, proprio quanto leggeremo a giorni nell’ultimo, libro intervista di Papa Francesco, a proposito di tale ideologia:”In ogni epoca storica il male si è manifestato in diverse maniere. Secondo Papa Francesco in questo momento storico il male si fa presente e agisce con la teoria del Gender.”
Ha proseguito sottolineando come in altre circostanze il Santo Padre abbia tuonato con affermazioni come: “il Gender è una guerra mondiale contro la famiglia “proprio a significare l’attacco violento operato su una realtà già estremamente ferita dalla piaga del divorzio e dell’aborto, e che per un bambino è il luogo privilegiato dove costruire un’identità forte e sicura per il domani.
Ha proseguito facendo presente altre modalità con cui il Papa ha definito il gender: “una colonizzazione ideologica” aggiungendo in una delle prime dichiarazioni del 2013 il concetto di ideologia come sperimentazione sui bambini… e sottolineando:”con i bambini non si può sperimentare non sono cavie da laboratorio! “
Le varie citazioni hanno dato subito la linea di condotta che avrebbe tenuto il convegno.
I presunti manifestanti dopo aver esposto esternamente lo striscione non si sono presentati in sala e tutto si è svolto nel migliore dei modi senza alcuna interferenza. Gradite e applaudite anche le altre relazioni con domande significative al termine delle relazioni con interessanti spunti di riflessione da parte dei presenti.
La più urgente quella sul caso della regione Toscana che ha diffuso un App sul “sesso sicuro” i cui contenuti illustrati da Giusy D’Amico hanno posto il focus sulla grave ipersessualizzazione contenuta e offerta gratis ai giovanissimi… alimentando il mercato di certi certe aziende e consumi con diffusione di liceità di rapporti promiscui, propaganda di sistemi e farmaci anticoncezionali come la pillola del giorno dopo( che nessuno dice loro essere abortiva) e rendere le giovani generazioni sempre più edotte su un tecnicismo sterile e vuoto di significato, con continue “istruzioni per l’uso” ma sempre meno formate sul tema vero dell’amore, della responsabilità, della relazione, della crescita globale della persona in relazione all’altro.
Progetti come questi alterano la visione della sessualità e distruggono la tenerezza di un atto che dovrebbe orientarsi prima o dopo ad un “per sempre”…affinché non diventi un continuo “qui ed ora” e “finché dura”.
I nostri giovani sono attratti dalla bellezza quella vera… Sono affascinati dalle cose che profumano di eternità, sono capaci di desiderare e di attendere, se educati a questo da adulti che per primi hanno imparato a combattere e governare i desideri che sono cosa buona ma richiedono un governo di sé perché diano molto di più… Le informazioni tecniche le trovano ovunque, sono gli adulti veri che non si trovano più, quelli capaci di dire loro la verità, che c’è un tempo per ogni cosa, c’è un fascino nelle esperienze costruite e attese.
Da lì la presentazione dei progetti cineforum di Non Si Tocca La Famiglia che nelle scuole offre gratuitamente percorsi educativi in collaborazione con il regista Pupi Avati e dove i ragazzi sono emotivamente e positivamente coinvolti dalle grandi storie di amore e di pazienza che i film del grande registaraccontano.
Un evento molto sentito dunque e partecipato, che merita l’approfondimento di temi tanto urgenti come l’educazione dei giovani messa in pericolo dalle molte iniziative non adatte alla loro età non quando impregnate di ideologia con lo scopo di rieducarli a relazioni prive di senso e di progettualità.
I nostri giovani meritano adulti più responsabili e innamorati della loro educazione.
Roma, 10 febbraio 2020