NON SI TOCCA LA FAMIGLIA ACCENDE I RIFLETTORI SU TORINO “ABUSO DIDATTICO EDUCATIVO NELLE SCUOLE DI CHIVASSO”
MASSAGGI A SCUOLA SU BAMBINI DI SEI ANNI!
*SCUOLA PRIMARIA “DASSO”
CHIVASSO (TO)
La “sperimentazione” con massaggi in punti vitali della testa in bambini di sei anni per curare stress iperattività traumi etc… Ad opera dell’associazione americana ” Access Consciousness” .
di Giusy D’Amico
Come Associazione Non Si Tocca La Famiglia veniamo contattati da un giornalista che segue i fatti da vicino ormai da tempo e riteniamo doveroso parlare di questo fenomeno perché non si propaghi in altre scuole italiane. Grave pensare che oggi ai bambini possa esser proposto di tutto.. con genitori disposti a far toccare i propri figli…con proposte come queste… Una sorta di imposizione delle mani, che a detta dei sedicenti “facilitatori certificati” che a detta di quest’organizzazione, avrebbe conclamati positivi effetti sulla salute fisica e soprattutto mentale di chiunque vi si sottoponga, quali che siano i suoi problemi. Inutile dire che la medicina ufficiale non solo non riconosce questo trattamento ma non riconosce neppure l’esistenza medesima di questi 32 punti o barre che avremmo sulla testa, punti il cui massaggio darebbe questi risultati straordinari in brevissimo tempo. Inutile aggiungere che il titolo di “Facilitatore certificato” non è riconosciuto da alcuna autorità sanitaria nazionale o internazionale, né da nessuna università o istituto di ricerca minimamente credibili. Basta spendere un po’ di tempo sulla rete, ma neanche troppo, per rendersene conto e per poter apprezzare la “serietà” dei personaggi che guidano quest’organizzazione, a partire dal fondatore Gary Douglas.
Come Non Si Tocca La Famiglia invitiamo tutti, e in particolare i genitori che hanno bambini e ragazzi nella fascia d’età della scuola dell’obbligo, a dare un’occhiata e a farsi un’idea per conto proprio.
C’è una diffusione inquietante in rete del video di 21 minuti, e in versione accorciata di 3 minuti, che mostra il volto dei piccoli alunni della scuola Dasso , caricato su You Tube e sulle pagine facebook, fa il giro del mondo, come mostrano i commenti in inglese, e ovviamente di Chivasso.
A scuola con i Bars.
Il giornale locale che ci ha contattati come Non Si Tocca La Famiglia e su cui esce la notizia, studia da due anni l’attività dell’associazione i cui membri hanno praticato il trattamento bars alla Dasso. Da due anni segue l’argomento. Sanno di cosa parlano. Noi abbiamo ritenuto indispensabile intervenire per porre in allarme altri genitori nelle cui scuole certamente approderanno per diffondere il più possibile questa pratica.
È pubblico un video e dichiarazioni dell’associazione. Secondo la quale abbiamo 32 punti o “bar” nella testa: facendoci eseguire un leggero “massaggio” ai bar dai loro operatori (“massaggi” è l’espressione usata dal MIUR regionale che ha risposto alla segnalazione affermando che tutto si è svolto con corretta procedura ) otteniamo benefici di varia natura.
Noi pensiamo che attività come queste che toccano l’intimità dei nostri figli, se pur abbiano seguito le procedure di rito, siano pericolose oltre che inutili.
Inutile anche dire che questi punti non esistono, non c’è ecografia o lastra né TAC in grado di scoprirli.
Molte altre sono le prestazioni dei “facilitatori” di questa associazione: insegnano a fare soldi con i “Creatori Anonimi di Ricchezza”, a ottenere successo in amore (“7 Steps to Orgasm”), a “parlare con le Entità”, ad alleviare la depressione con una seduta di “bars”. Per fronteggiare il terrorismo internazionale il leader Gary Douglas – che alla Dasso illustrava i bars ai bambini – suggerisce di pronunciare la “frase di pulizia”: “Giusto e sbagliato, bene e male, POD e POC.
La scuola è una istituzione nella quale si accettano programmi e persone esterni solo dopo un vaglio accurato e severo. Oppure si parte dai massaggi rilassanti alla testa e si prosegue lasciando entrare di tutto: maghi, guaritori che impongono le mani, e altri inventori di ogni genere di favole, ecc. A quando il divino Otelma, Mandrake etc ?
Abbiamo chiesto un parere alla dottoressa medico pediatra Federica Dalmastri, responsabile dell’equipe scientifica di Non si Tocca la Famiglia riguardo le info che circolano su tale metodo :
“Nel depliant informativo dell’associazione sono elencate gli effetti benefici della stimolazione dei BARS: riduzione dello stress, miglioramento delle performance scolastiche,riduzione degli atteggiamenti aggressivi e miglioramento dei rapporti interpersonali nella scuola e nella famiglia e miglioramento dell’autostima. Sinceramente non penso che i bambini della scuola primaria abbiano bisogno di tutto questo. Da sempre nella scuola c’è il “più bravo ” e il “meno bravo”, il bambino più agitato e quello più calmo. I bambini che crescono in famiglia imparano la relazione da subito, gli affetti li rendono forti e sani. Ammettere che oggi i bambini abbiano bisogno dei BARS così chiamati vuol dire ammettere che oggi i ragazzi non hanno genitori in grado di amarli e seguirli nella crescita, capaci di aiutarli nelle situazioni difficili, di proteggerli e sostenerli. Dire che la scuola e l’istruzione siano motivo di stress vuol dire ammettere che essa ha fallito nell’intento di educare accompagnare e affiancare la famiglia nella crescita psico fisica e culturale i propri figli. “
Altro elemento da considerare è l’autorizzazione dei genitori con liberatoria (che ancora non si è vista) e che di regola deve essere firmata da entrambi i genitori, non solo da uno. Il regolamento UE lo prescrive – riguardo alla diffusione di immagini dei minori – n 2016/679, noto come GDPR, o Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati.
In secondo luogo, le liberatorie accurate permettono ai genitori di ritirare il consenso in qualsiasi momento e di pretendere il ritiro delle immagini dai sito ove sono state pubblicate: “In qualsiasi momento sarà possibile revocare il consenso al trattamento specifico e richiedere la rimozione di dati e fotografie riguardanti il minore (art. 17 del GDPR)”.
La diffusione in rete del video.
Questo è altro punto cruciale. Un conto è acconsentire al trattamento bars all’interno dei locali scolastici, un altro è autorizzare la diffusione di un video di 21 minuti di riprese di minori in tutto il mondo della rete. In terzo luogo, infatti, le liberatorie rigorose elencano con estrema precisione i circuiti nei quali saranno immessi, e racchiusi e custoditi, video e foto. Generalmente si tratta di siti internet e pagine facebook della scuola stessa, e comunque interni all’istituzione scolastica. Quindi, la domanda è: i genitori della Dasso hanno autorizzato esplicitamente l’associazione che ha praticato i bars ai loro figli a diffondere il video attraverso i propri canali, che sono a disposizione di tutti?
Sono a disposizione di tutti perché proprio questo è ciò che vuole quella organizzazione: pubblicizzare le proprie attività, e in questo caso di mostrare di avere introdotto i bars anche in una scuola italiana. Alla Dasso. A Chivasso. L’unica scuola ad avere accettato il programma “A scuola con i Bars” presentato dalla signora Chiara Dolza, l’unica su 25 scuole alle quali la signora l’ha proposto.
Quanto sia delicato il tema, è dimostrato dalle parole di alcune liberatorie reperite in rete: “La presente autorizzazione non consente l’uso dell’immagine in contesti che pregiudichino la dignità personale e il decoro del minore”. Il tema è delicato, e infatti il Regolamento UE osserva: “i minori meritano una specifica protezione relativamente ai loro dati personali, in quanto possono essere meno consapevoli dei rischi, delle conseguenze e delle misure di salvaguardia interessate nonché dei loro diritti in relazione al trattamento dei dati personali”. E ancora: “Tale specifica protezione dovrebbe, in particolare, riguardare l’utilizzo dei dati personali dei minori a fini di marketing”. A sua volta il Tribunale di Mantova sentenzia: “l’inserimento di foto di minori su social network costituisce comportamento potenzialmente pregiudizievole per essi in quanto ciò determina la diffusione delle immagini fra un numero indeterminato di persone, conosciute e non, le quali possono essere malintenzionate”.
La scuola Dasso gode di grande prestigio. L’anno scorso, e può darsi anche quello prima, ha sofferto di una sorta di vuoto di potere. In tale situazione, forse un po’ carente di controlli, si è infilato il miracoloso programma “A scuola con i bars “. Sindaco Castello che a “La Stampa” ha manifestato il dubbio, o meglio il sospetto, che tutta questa operazione avesse lo scopo di “indottrinare” i bambini e le loro famiglie. Finalmente il Sindaco ha compreso e siamo arrivati al punto, o almeno a uno dei punti gravi di questa vicenda. Indottrinare significa fare proseliti, farsi propaganda, e indottrinare tramite la scuola significa farsi legittimare dal primo e più importante presidio educativo e formativo della Repubblica italiana. Sul come intende radicarsi nel territorio tale associazione anche passando per le scuole è stato affrontato da Mario Giordano proprio qualche sera nella trasmissione Fuori Dal coro :
Quello che Auspichiamo come Non Si Tocca La Famiglia è che i genitori le famiglie tutte prendano seriamente coscienza di quanta fuffa ci sia in giro e di come la scuola italiana stia diventando ricettacolo di progetti e associazioni improbabili che offrono di tutto, laddove la responsabilità educativa dei genitori è meno presente e quindi vigilante.
Riprendersi in mano l’educazione dei propri figli è un dovere per evitare che cada nelle mani di personaggi sbagliati e soprattutto di situazioni difficili da cui venir fuori senza conseguenze.