ECCO PERCHE’ HA VINTO LA FAMIGLIA, LE PIAZZE, IL BUON SENSO.
Allora per tutti quelli che …
non abbiamo vinto niente..
il gender entrerà ugualmente nelle scuole…
le cose dette in questa nota erano già state dette…
dopo questa nota ministeriale non cambierà niente…anche  i libri gender avranno ingresso libero nelle scuole etc..etc…
 
 

Cerchiamo di parlare una lingua comprensibile a tutti ed evitare fazioni inutili perché se difendiamo i nostri figli da qualcosa che abbiamo ritenuto grave e pericoloso, dovremmo essere uniti e felici del fatto, che farlo e averlo fatto  è un bene comune e non di chi se ne vuole intestare la vittoria , chissà per quali scopi personali.

Non ha vinto nessuno in particolare.

Non ha vinto l’associazione Non Si Tocca la Famiglia che pure aveva iniziato a presentare le istanze di libertà educativa della famiglia, prima delle due piazze, non ha vinto nessun’altra associazione partito o comitato se non la forza comune che si è concentrata per sensibilizzare le famiglie nell’unico scopo a loro veramente caro: proteggere i propri figli dall’imposizione statalista e ideologica nelle scuole.

Ha vinto dunque la Piazza San Giovanni del 25 giugno 2015 e il Circo Massimo del gennaio 2016, dove chi veramente ha lottato nelle scuole sono stati i genitori, rappresentati dalle associazioni che li hanno seguiti passo passo in questi quattro anni.

Hanno vinto le famiglie che non stavano sotto nessun segno politico sotto nessuna bandiera, ma hanno sentito forte che c’era un’emergenza seria per cui mobilitarsi.

Nonostante le piazze purtroppo abbiamo perso la battaglia sulle unioni civili per i soliti traditori, e ci è rimasta in mano la battaglia almeno per difendere la libertà di pensare e custodire i valori per cui eravamo scesi in migliaia di migliaia a gridare stop gender nelle scuole.

Questo abbiamo fatto con docenti, genitori, dirigenti scolastici, combattuto negli uffici scolastici regionali e provinciali, dentro i ministeri, sui giornali, anni di accompagnamento spesso silenzioso a centinaia di famiglie preoccupate, a cui decodificare progetti a rischio e indicare strategie per una partecipazione sempre più attiva e consapevole per una sana alleanza tra scuola e famiglia.

Dunque dopo aver sensibilizzato migliaia di genitori nelle scuole per difendere i propri figli, non è detto che riusciremo comunque a difendere i figli di tutti gli altri, nonostante lo sforzo iniziale delle piazze che ha acceso i riflettori nelle scuole per tutti i bambini e di riflesso in tutte le famiglie italiane sul pericolo di un’educazione laicista e ideologica.

E’ evidente tuttavia che silenziati in ogni dove come associazioni di genitori e come famiglie credenti nei principi di buon senso, abbiamo fatto esperienza di  come, nonostante l’impegno profuso,  il relativismo di questo tempo ha esercitato e continua ad esercitare, un potere indiscusso nel limitare  il nostro raggio di azione a tutela dell’educazione.

Sappiamo che il pensiero unico dominante, stra -finanziato da lobby internazionali, con convenzioni internazionali, da Pechino, a Istanbul ai vari consigli d’Europa depositari di poteri economici  interplanetari , sta  condizionando  il nostro secolo.

Fin troppo si è fatto, fin troppo abbiamo gridato, abbastanza abbiamo inciso con strumenti decisamente più deboli di quelli utilizzati da quel mondo, ma oggi sul piano del diritto abbiamo vinto.

Oggi la grande battaglia culturale è e deve diventare sempre più il fronte quotidiano, non contro le scuole ma con le scuole per identificare l’ideologia e denunciarla a vantaggio di una scuola libera e di un’educazione rispettosa del bagaglio di valori che voglio e devo tutelare per i miei figli e per i miei alunni.

Cosa denuncio se non conosco?   Se conosco, so dove, e come pormi.

Se denuncio è perché chiedo che intervenga il diritto, lo applico perché lo conosco e lo faccio rispettare.

Detto questo parliamo quindi di come continuerà ad entrare il gender nelle scuole, purtroppo, certo che continuerà ad entrare!

E’ ovunque, sotto mille spoglie… e lo farà indisturbato dove non troverà genitori attenti e vigilanti oltre che collaborativi,  nel portare soprattutto controproposte di senso, di cultura e di valore attraente per i nostri giovani nelle scuole a fronte di progetti di ogni natura, dai corsi di educazione sessuale dove si danno solo “istruzioni per l’uso”, allo yoga per soppiantare la nostra tradizione religiosa, all’educazione femminista di genere che alimenterà rivalità tra uomini e donne quando dovremmo alimentare alleanze.

Il fronte culturale è immenso e siamo solo agli inizi…non ha vinto nessuno se non quei pochi che volendo tutelare il bagaglio di valori dato a propri figli faranno di tutto per usare e sfruttare al meglio gli strumenti conquistati per difendere quel diritto.

Dunque quello che dice questa Nota Ministeriale-(e stampatene copie in quantità industriale perché verrà silenziata)   NON è quello che diceva quella datata  7 luglio 2015.

Quella era simile a questa perché uscì dietro la spinta fortissima data al MIUR dopo la piazza San Giovanni del 25 giugno 2015.

Infatti esordiva (come adesso) …”Pervengono a queste Direzioni quesiti da parte di numerose famiglie e Istituzioni Scolastiche…”

dove in parte si cercava di rispondere come Ministero alle proteste, ma  erano mescolati  termini che ancora NON chiarivano il significato di quando e in quali specifiche occasioni andava richiesto il consenso alle famiglie  su attività extra-curricolari che IN QUEL MOMENTO ancora erano intese come le gite fuori territorio scolastico, attività pomeridiane post scuola etc…

Noi abbiamo ripetuto a caratteri cubitali e con i megafoni davanti al Miur che quello che per natura era extra curricolare, quindi progetti di ogni matrice,  non poteva essere imposto  come curricolare solo perché inserito in orario scolastico!

Quindi dopo questa nota  la vittoria che pianteremo in tutte le scuole d’Italia sarà questo cambiamento radicale di prospettiva finalmente chiarito :

” LA PARTECIPAZIONE A TUTTE LE ATTIVITA’ CHE NON RIENTRANO NEL CURRICOLO OBBLIGATORIO, IVI INCLUSI GLI AMPLIAMENTI DELL’OFFERTA FORMATIVA ( PTOF) DI CUI ALL’ART. 9 DEL d.P.R. n. 275 del 1999 E’ PER SUA NATURA, FACOLTATIVA  E PREVEDE LA RICHIESTA DEL CONSENSO DEI GENITORI PER GLI STUDENTI MINORENNI E DEGLI STESSI SE MAGGIORENNI. IN CASO DI NON ACCETTAZIONE, GLI STUDENTI POSSONO ASTENERSI DALLA FREQUENZA. “

Tutto ciò che purtroppo continuerà ad entrare nelle scuole dovrà essere presidiato dai genitori stessi e dagli insegnanti attenti sostenuto dove necessario dalle associazioni di genitori e docenti.

Il codice Polite tenterà al sua applicazione nelle scuole, ma se nei consigli di classe si scontrerà con rappresentanti di genitori che diranno no a quel tipo di adozione di testo, la scuola dovrà tenerne conto e rinunciare.

Discrezionalità del docente è facoltatività per il genitore.

Così come saltano centinaia di progetti non condivisi dalle famiglie, dopo aver espresso dissenso.

Siamo sempre lì…partecipare, esserci per agire, conoscere per sapere cosa dire, quando dirlo e come.

Abbiamo scampato per poco quello che in altre nazioni è ormai obbligatorio per legge nelle scuole.

E SCUSATE SE OGGI, QUESTO NON È POCO……………!!!

 

Roma, 23 novembre 2018

 

                                                                      L’Ass.ne Non Si Tocca La Famiglia
                                                                    IL PRESIDENTE
                                                         Giusy D’Amico

 

 

 

 

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