NON SI TOCCA LA FAMIGLIA impegnata nell’alleanza Genitori e Famiglia, ricevuta dal nuovo Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti.
Oggi il nuovo Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti ha ricevuto la nostra Associazione quale rappresentante di centinaia di famiglie che dalle piazze radunatesi a san Giovanni il 20 giugno 2015 e al Circo Massimo il 31 gennaio, rappresentiamo per sostenere il patto di alleanza tra Scuola e famiglia.
In questi anni a fronte di un ripetuto malcontento di moltissime famiglie per la loro estromissione nella partecipazione dei figli a percorsi educativi su temi sensibili soprattutto di educazione affettiva, sessuale, di genere, di prevenzione alle discriminazioni spesso attuate in chiave ideologica, abbiamo tentato in ogni modo di tutelare la loro libertà ad essere i primi educatori dei figli su tematiche tanto importanti ma anche delicate e complesse.
Abbiamo comunicato al Ministro il nostro impegno per garantire la tutela del loro primato educativo sancito dalla Costituzione e dalle numerose normative scolastiche che già contemplano la partecipazione attiva dei genitori, richiamate anche nelle recenti Linee Guida all’art. 1 L.107 comma 16 dal Ministro Fedeli dove la citazione all’articolo 30 della Costituzione, all’articolo 26 della Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo ha riaffermato il principio del coinvolgimento delle famiglie nelle proposte dell’ampliamento dell’offerta formativa mediante il loro consenso.
Purtroppo viene disattesa ancora la richiesta preventiva da parte delle scuole di tale consenso che sembra evincersi dalla sola firma apposta sul Pec dai genitori in sede di iscrizione.
Abbiamo sottolineato al Ministro come il PEC è uno strumento di corresponsabilità e l’istituzione scolastica non può utilizzarlo come una delega in bianco per attuare qualsiasi tipo di percorso educativo, perché il collegamento al piano dell’offerta formativa (PTOF ) non offre alle famiglie il dettaglio esaustivo delle proposte in esso contenute e troppo spesso si è rivelato inconcludente sul piano della reale consapevolezza di quanto veniva offerto ai propri figli.
Abbiamo chiesto che la trattazione di temi sensibili come affettività, sessualità, educazione di genere, lotta alle discriminazioni ( in un’ottica non sempre condivisa) e che non attengono al curricolo obbligatorio delle discipline- perché senza cattedra e voto- venga comunicata alle famiglie attraverso schede tecniche dettagliate che forniscano tutte le informazioni specifiche su chi attuerà il progetto, come, con quali strumenti didattici, quando e avvalendosi di quali esperti, per offrire un quadro davvero trasparente con il quale dare consapevole assenso.
Esprimiamo soddisfazione per un incontro aperto in cui il Nuovo Ministro ha mostrato la volontà di riconoscere il principio democratico e costituzionalmente condiviso della libertà educativa della famiglia quale prima agenzia educativa degna di ogni rispetto da parte delle Istituzioni.
Ci siamo congedati invitandolo nuovamente al prossimo evento SAPERE PER EDUCARE il 29 Settembre a Roma perché incoraggi le famiglie e i docenti convenuti rinnovando l’impegno di garantire un patto di corresponsabilità tra scuola e famiglia sempre più trasparente e inclusivo.
Roma, 6 ottobre 2018
IL Presidente
Giusy D’Amico