Nel Liceo Galvani a Bologna di nuovo in scena l’Arcigay.

http://www.nonsitoccalafamiglia.org/scuola-educazione.html

 

Come Associazione Non Si Tocca La Famiglia nel marzo 2017 mettemmo in luce che al Liceo Galvani di Bologna, nel progetto di educazione alla salute,  agli alunni era stato distribuito un libretto dell’Azienda Sanitaria Locale collegata al Cassero di Bologna (Arcigay ) con il quale all’insaputa delle famiglie in un bel miscuglio di informazioni sulla dimensione neutra del corpo, dove è indicato pure come abortire, come e dove avere contatti  per relazioni omosessuali, in sede di progetto si spiegava pure come usare il preservativo utilizzando zucchine e cetrioli. 

La scuola che  incarica esperti esterni a gestire ambiti estremamente sensibili come questi, che toccano la sfera valoriale ed educativa della famiglia, non ha cura di spiegare esattamente ai genitori quel che verrà detto ai propri figli, tanto  che la segnalazione giunse da genitori spiazzati di fronte a notizie sparse avute dai figli…        

Ora ci risiamo con il Progetto “Educare all’altro” che gestito sempre  in collaborazione diretta con il Cassero (Arcigay) si occuperà ancora della “salute”…degli alunni…

Il tutto si evince dalla circolare 206 del 20/1/2018 firmata dalla referente per l’educazione alla salute che comunica orari di attuazione del progetto in fasce orarie che tra l’altro si concentrano maggiormente nella prima mattinata quando solitamente sono ore  ritenute preziose per l’apprendimento… Chiederemo garanzie circa il  Consenso Informato chiesto alle Famiglie perché sappiano esattamente di cosa si parlerà  in questi corsi,  sponsorizzati e strafinanziati con  soldi pubblici e che sottraendo 12 ore alla didattica curricolare, è bene valutare se siano  davvero così vitali per famiglie e alunni tanto da essere inserite  nell’ambito del curricolo obbligatorio delle discipline.

Le famiglie di Bologna come in ogni scuola d’Italia  hanno il diritto di chiedere l’esonero da corsi non condivisi e avere per i propri figli un’attività alternativa.

Ma poi sono tutti informati sulle attività dell’Associazione Il Cassero?  Ricordiamo intanto che fu  promotore di uno  spettacolo blasfemo come quello realizzato e diffuso  sulla vergognosa rappresentazione del Venerdì Santo che  suscitò polemiche in tutta la città e a livello nazionale, senza dimenticare i collegamenti allo scandalo Unar ancora sotto  inquisizione dopo la messa in luce del programma Le Iene, sul finanziamento pubblico ad associazioni lgbt dove dietro progetti di inclusione vi erano orge, droga e prostituzione.

A tal proposito chiedemmo con una petizione nazionale Per una Strategia Nazionale rispettosa delle famiglie! che le strategie inclusive di educazione alla diversità venissero affidate alle associazioni di genitori e docenti dopo il monopolio dato per  tre anni(2013-2015) solo a 29 associazioni LGBT.

 Come Associazione  pensiamo che chi propone spettacoli di questo genere… non  dovrebbe  avere accesso nelle scuole dove si insegnano  i valori fondamentali che costruiscono le dimensioni  del rispetto verso ogni cultura, credo religioso, etnia, condizione sociale etc…

Invitiamo comunque le famiglie ad una vigilanza attiva sul tipo di educazione che viene offerta ai propri figli e a richiedere tutte le notizie necessarie per un consenso davvero informato e consapevole sulle modalità con cui temi tanto delicati e sensibili vengono offerti a ragazzini di soli quattordici anni.

Se la scuola dovesse rifiutare ai genitori l’esercizio di tale diritto, incoraggiamo insieme ad altre associazioni di genitori, azioni di protesta non firmando il Patto di Corresponsabilità Educativa e non versando il contributo volontario alla scuola.

Roma 28 gennaio 2018

 

                                                                                           IL PRESIDENTE

                                                                                                             Giusy D’Amico

 

 

Lascia un commento