ARTICOLO
SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE PRIORITARIAMENTE PIÙ SVANTAGGIATE CON FIGLI ISCRITTI NELLE SCUOLE PUBBLICHE PARITARIE.
di Giusy D'Amico
SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE PRIORITARIAMENTE PIÙ SVANTAGGIATE CON FIGLI ISCRITTI NELLE SCUOLE PUBBLICHE PARITARIE.
Di Giusy D’Amico
Nella drammatica crisi educativa, economica e sociale del momento, si riaccendono i motori di una fitta rete di Associazioni impegnata sul grande orizzonte della libertà di scelta educativa delle famiglie, prioritariamente per le meno abbienti, con figli iscritti nelle scuole pubbliche paritarie.
In questo momento, si chiede al Governo di sostenere l’intero sistema nazionale di istruzione ed educazione, comprensivo delle scuole pubbliche statali, e paritarie .
Si rende necessario, nell’emergenza pandemica ed economica attuale, un sostegno concreto proprio per continuare a garantire l’esercizio del diritto alla libertà di scelta educativa.
Anche le scuole paritarie sono aggravate dal considerevole rincaro delle bollette della corrente e del gas, nonché appesantite dagli acquisti di dispositivi, per essere preparate al permanere dell’emergenza Covid-19.
Questo pesa sulle famiglie specie su quelle più fragili che rischiano, a loro volta, di non essere più in grado di far fronte agli aumenti e assicurare così ai figli il servizio scolastico prescelto.
Già in tempo di lockdown “La Rete #liberidieducare” lanciata insieme alle 70 Associazioni della Pubblica Agenda “Sui tetti”, aveva raggiunto con l’aiuto di molti parlamentari, il raddoppio dei fondi assegnati alle scuole paritarie per arginare le gravi difficoltà economiche delle famiglie in quel momento emergenziale nel quale tante scuole avevano già chiuso
In certe zone a rischio erano gli unici presidi educativi, contro la delinquenza e il malaffare, così tutti quei giovani sono stati consegnati alla mafia e alla camorra. Questo ha rappresentato un fallimento dello Stato che non ha saputo sostenere tutte le scuole statali e paritarie.
Le scuole che riuscirono a ricevere i fondi stanziati, scamparono la chiusura, e risparmiarono ai ragazzi meno fortunati, il pericolo dell’abbandono scolastico. Con la stessa mobilitazione si raggiunse anche il traguardo del costo standard per alunno disabile, su cui poco si è detto, ma di fatto ha stravolto quell’impostazione per la quale prima si pagava l’insegnante di sostegno ed ora non più.
Fu una vera “Maratona per la famiglia” che si concluse a Roma nel flash mob del 18 giugno a chiusura di tre giorni fittissimi di appuntamenti.
Oggi si riparte consapevoli della necessità che il tema sulla parità scolastica e sulla libertà di scelta educativa dei genitori, possa tornare al centro dell’agenda di governo.
Si chiede pertanto che il Senato: integri il Decreto 21 – 2022 art. 36, in modo che le risorse del fondo per l’emergenza epidemiologica da COVID-19 “siano ripartite tra le istituzioni scolastiche statali e paritarie, incluse quelle della Regione Siciliana, in funzione del numero di allievi frequentanti”.
Integri il Decreto n. 17 – 2022 art 27 in modo che “2. Per garantire la continuità dei servizi erogati, tra cui le scuole statali, comunali e paritarie, sia riconosciuto agli enti locali un contributo straordinario. ….
La pandemia ha pesantemente messo in luce le falle di un sistema pubblico di istruzione, che ha evidenziato ingenti emorragie di denaro a fronte di una resa, sul piano dei servizi, spesso inadeguata rispetto al costo previsto per studente.
Le scuole pubbliche paritarie, non sono figlie di un dio minore, appartengono al sistema pubblico nazionale di istruzione, e offrono servizi spesso di eccellenza, per una sana competizione che innalza il livello della qualità dei servizi.
In coerenza con il principio, già condiviso da circa 70 associazioni presso l’Angelicum a Roma e alla presenza del Segretario di Stato Vaticano Parolin riaffermano che : ” L’educazione ha come primo soggetto la famiglia: lo Stato perciò, in occasione della prossima legge finanziaria, eroghi alle famiglie, prioritariamente quelle meno abbienti, che scelgono per i figli scuole paritarie un contributo pari almeno al 70% di quanto lo Stato stesso spende pro studente, in base al costo standard di sostenibilità per allievo. Tale contributo può anche essere integrato con l’apporto di Regioni e Comuni fino a raggiungere l’intero costo standard, a partire dalle famiglie meno abbienti”.
Allora la battaglia culturale da sostenere è il raggiungimento della parità scolastica rispetto la quale siamo ultimi in Europa, e grazie alla quale verranno abbattuti finalmente i muri discriminatori prioritariamente per le famiglie più povere, finora impossibilitate a scegliere la scuola per i propri figli.
10 Aprile 2022
La Segreteria